Il tributo reso dal sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, in occasione dell’anniversario dell’azione di Alessandria, ha generato un acceso dibattito e una forte contestazione da parte della CGIL di Perugia, mettendo a galla una complessa stratificazione di storia, memoria e valori.
L’iniziativa del sindaco, affiancato dall’Unuci e dall’associazione nazionale arditi incursori marina, mirava a celebrare l’audace operazione della decima flottiglia MAS, un’unità d’élite che, tra il 1940 e il 1943, si distinse per attacchi sorprendenti contro la Royal Navy, sfruttando siluri a lenta corsa, i cosiddetti “maiali”.
L’azione di Alessandria, che vide l’affondamento di due corazzate britanniche, rappresentò un evento di notevole impatto psicologico e, come riconosciuto anche da Winston Churchill, testimoniò un’audacia tecnica e un coraggio che trascendevano le risorse a disposizione.
L’episodio, caratterizzato da un codice d’onore che portò i comandanti italiani a informare il nemico in merito alla sorte delle navi affondate, salvaguardando vite umane, fu presentato dal sindaco come un esempio di ingegno e sacrificio a onore del Tricolore.
Particolare enfasi fu posta sulla figura dell’ufficiale umbro Ranieri Campello della Spina, figura di spicco nel contesto di quell’azione.
Tuttavia, la celebrazione ha suscitato una veemente reazione da parte della CGIL di Perugia, che ha denunciato la strumentalizzazione di una vicenda storica complessa per esaltare figure e ideologie intrinsecamente legate al regime fascista.
Secondo il segretario generale Simone Pampanelli, l’operazione della decima MAS non può essere disgiunta dal contesto storico in cui si inserisce, caratterizzato da crimini di guerra, collaborazione con il nazismo e una partecipazione attiva in azioni che hanno causato sofferenze inimmaginabili al popolo italiano.
La celebrazione di Junio Valerio Borghese, comandante della flottiglia e figura controversa per il suo coinvolgimento in tentativi di colpo di stato e negli anni delle stragi nere, è stata definita inaccettabile in una città come Foligno, che vanta una solida tradizione di antifascismo e un passato di resistenza partigiana.
La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla gestione della memoria storica, sulla necessità di contestualizzare gli eventi bellici e sull’importanza di non ridurre la narrazione a retorica celebrativa che rischia di sminuire le sofferenze delle vittime e di riabilitare figure compromesse con il regime.
La CGIL ha sottolineato come sia fondamentale promuovere una riflessione critica e consapevole del passato, riconoscendo la complessità della storia italiana e onorando la memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia.
La discussione non si limita quindi alla celebrazione di un’azione militare, ma si estende a una più ampia riflessione sui valori fondanti della Repubblica Italiana e sulla responsabilità di preservare la memoria storica per le future generazioni.






