La necessità di un intervento governativo mirato a potenziare le risorse destinate agli interventi previsti dal Fondo Sport e Periferie 2025 assume un’urgenza inequivocabile.
Lo sottolinea Francesco Filipponi, consigliere regionale e presidente della prima commissione dell’Assemblea Legislativa, focalizzando l’attenzione su una situazione che rischia di compromettere lo sviluppo infrastrutturale di comunità locali.
La graduatoria di merito recentemente pubblicata dal Dipartimento per lo Sport, organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha evidenziato come i progetti presentati da Bastia Umbra, Marsciano, Orvieto e Narni, appartenenti alla ‘Linea di intervento B’, pur collocandosi in posizioni favorevoli, siano rimasti inevitabilmente non finanziati a causa dell’insufficiente disponibilità di fondi.
Il valore complessivo di queste iniziative, stimato in circa dieci milioni di euro, testimonia l’impatto concreto di questa carenza.
L’investimento in infrastrutture sportive rappresenta un tassello cruciale per la crescita di un territorio.
Non si tratta solamente di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma di creare opportunità per l’organizzazione di eventi di risonanza nazionale e internazionale, con conseguenti benefici economici e di immagine per l’intera regione.
La Regione ha dimostrato, in passato, un forte impegno finanziario in questo ambito, riconoscendo l’importanza strategica dello sport come motore di sviluppo.
Tuttavia, la sfida è ora di portata nazionale.
Il Governo, in quanto garante del benessere collettivo e promotore di politiche di coesione territoriale, ha la responsabilità di assicurare un adeguato finanziamento del Fondo Sport e Periferie.
L’attuale scenario, caratterizzato dall’impossibilità di sostenere progetti meritevoli come quelli presentati dai comuni umbri, rischia di vanificare gli sforzi compiuti a livello regionale e di generare frustrazione nelle comunità locali.
Un’allocazione più ampia di risorse non è solo una questione di equità, ma anche un investimento nel futuro.
Migliorare le infrastrutture sportive significa favorire l’accesso allo sport per tutti, promuovere stili di vita sani, creare opportunità di lavoro e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.
Si tratta di un circolo virtuoso che genera benefici a 360 gradi e che richiede un’azione concertata tra istituzioni regionali e governo centrale.
L’urgenza è chiara: un incremento dei fondi è essenziale per trasformare il potenziale dei progetti in realtà tangibile e per garantire che le comunità locali possano finalmente raccogliere i frutti degli investimenti pianificati.