Giornalismo in Medio Oriente: un dovere morale e un’arte

Nell’era dell’iperconnessione, dove l’informazione sgorga in torrenti ininterrotti attraverso schermi onnipresenti, il ruolo del giornalismo esperto e responsabile assume un’importanza cruciale, ben oltre la semplice trasmissione di immagini.
Come ha lucidamente evidenziato il Patriarca Latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, in un messaggio rivolto agli aspiranti giornalisti della Scuola di Perugia, la verità non può essere relegata a un elemento secondario, un “optional” in un panorama mediatico spesso dominato da superficialità e distorsioni.

Il seminario, arricchito dalla presenza di figure di spicco come la corrispondente della RAI Maria Gianniti e il producer di Al Jazeera Safwat al Khalout, ha focalizzato l’attenzione sul conflitto israelo-palestinese, un crogiolo di tensioni dove la narrazione è diventata un’arma strategica.

Il Patriarca ha descritto una “guerra” non solo di proiettili e bombardamenti, ma anche di parole, immagini e messaggi, dove la verità è stata deliberatamente offuscata, manipolata per servire a interessi specifici.

L’impegno dei giornalisti, spesso a rischio della propria vita, nel documentare la realtà dall’interno della Striscia di Gaza, è stato sottolineato come un atto di coraggio e un servizio inestimabile per l’umanità.
Sono loro che, con la loro testimonianza diretta e la loro capacità di cogliere le sfumature, hanno permesso al mondo di comprendere la complessità del conflitto e di superare le narrative pre-confezionate, spesso alimentate da pregiudizi e propaganda.

Il mestiere di giornalista, secondo il Patriarca Pizzaballa, trascende la mera raccolta e divulgazione di notizie.

Si tratta di un’attività profondamente spirituale, un dovere morale di difendere la verità, di promuovere la comprensione critica e di offrire una lettura equilibrata delle situazioni, soprattutto in contesti di crisi.
In un’epoca segnata dalla polarizzazione e dalla disinformazione, il giornalista è chiamato a essere un custode della verità, una guida per l’opinione pubblica.
Il presidente della Scuola di Perugia, Flavio Mucciante, ha definito il messaggio del Patriarca come un dono prezioso per i giovani aspiranti giornalisti, un invito a confrontarsi con la complessità del Medio Oriente e, più in generale, delle aree di conflitto in tutto il mondo.

Ha sottolineato l’importanza di approfondire i contesti, di ascoltare voci diverse, di verificare le fonti e di mantenere sempre un approccio rigoroso, obiettivo e indipendente.
La preparazione giornalistica, oggi più che mai, richiede non solo competenze tecniche, ma anche una solida base etica e una profonda consapevolezza del proprio ruolo nella società.
Il giornalista non è un semplice trasmettitore di informazioni, ma un interprete della realtà, un agente di cambiamento.

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