Mario Mirabassi ci ha lasciato, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama culturale umbro e nazionale.
Non si può definire semplicemente un artista: Mirabassi è stato un architetto di sogni, un tessitore di narrazioni che hanno incantato intere generazioni di bambini e non solo.
La sua opera, profondamente radicata nella tradizione del teatro di figura, ha saputo dialogare con la contemporaneità, rendendolo accessibile e stimolante per un pubblico ampio e diversificato.
La sua eredità è tangibile attraverso il Teatro di Figura, un luogo di cultura e di incontro, il Museo delle Marionette, custode prezioso di un patrimonio immateriale, e il festival Figuratevi, un evento che ha saputo creare una comunità di appassionati e sostenitori.
Mirabassi ha saputo infondere nuova linfa a un’arte antica, trasformandola in un laboratorio di creatività, un veicolo di valori e un ponte tra le generazioni.
Il suo lavoro ha avuto un impatto significativo sul tessuto sociale e pedagogico del territorio.
Scuole, famiglie e bambini hanno trovato nel suo universo narrativo uno spazio di crescita, di apprendimento e di condivisione.
Attraverso le marionette, i burattini e le storie raccontate, Mirabassi ha offerto un percorso di formazione emotiva e culturale, stimolando l’immaginazione, la curiosità e il senso critico.
La sua capacità di coniugare arte, tradizione e innovazione lo ha reso un punto di riferimento per il teatro di figura a livello nazionale e internazionale.
Ha saputo trasmettere la passione per la sua arte a giovani artisti, contribuendo a formare nuove generazioni di narratori di immagini.
Oltre alla sua abilità tecnica e artistica, Mario Mirabassi era un uomo di grande umanità e generosità, sempre pronto a condividere le sue conoscenze e la sua esperienza.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma la sua opera continuerà a vivere e a ispirare, ricordandoci il potere dell’arte di creare comunità, di trasmettere valori e di accendere la scintilla della meraviglia nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Un pensiero commosso alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di collaborare con lui.






