lunedì 8 Settembre 2025
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Monteluce: Polemiche, Responsabilità e il Futuro della Casa di Comunità

La vicenda della casa di comunità a Monteluce si rivela un complesso intreccio di responsabilità politiche e scelte strategiche, richiedendo un’analisi lucida e distaccata dalle polemiche di parte.
Le recenti dichiarazioni della consigliera Bistocchi (Pd) hanno generato confusione, offrendo un quadro parziale e, a nostro avviso, inaccurato della situazione, come evidenziato dalle consiglieri regionali Donatella Tesei (Lega) e Paola Fioroni (responsabile Dipartimento Economia).

Lungi dall’essere un semplice disallineamento amministrativo, il blocco del progetto Monteluce riflette una crisi strutturale di visione e capacità decisionale che affonda le sue radici in scelte preesistenti.

Attribuire la responsabilità in modo univoco sarebbe un’operazione sterile; tuttavia, è innegabile come l’immobilismo dimostrato dalla attuale Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, abbia acuito le difficoltà.
La sua assenza, come testimoniato dalla mancata partecipazione alla riunione di dicembre 2024 per la liquidazione delle quote del Fondo, denota una sottovalutazione di un’emergenza che richiedeva un intervento tempestivo e risolutivo.

Il Partito Democratico, oggi artefice di un’apparente ondata di interesse per Monteluce, porta con sé il peso di scelte pregresse che hanno contribuito a creare l’attuale scenario.
La “finanza creativa” da 50 milioni di euro, un modello economico che si è rivelato insostenibile, ha generato un debito che rischia di lasciare la città di Perugia gravata da un’infrastruttura incompiuta per decenni.

Il merito del fatto che il Fondo Monteluce non abbia dichiarato fallimento e che una prospettiva di rilancio sia ancora possibile, va riconosciuto alla precedente amministrazione di centrodestra.

Con un piano di risanamento pragmatico e finanziariamente solido, si è salvaguardata la continuità operativa, si sono protetti i posti di lavoro e si è garantito l’avvio delle operazioni di bonifica e smaltimento dei rifiuti, una priorità ambientale cruciale.
L’intenzione di destinare a Monteluce la Casa di Comunità è stata costantemente ribadita, trovando riscontro nell’interesse espresso da Prelios nel novembre 2023 per conto della ASL1.

La scelta temporanea dell’ex dispensario di via XIV Settembre è stata dettata dalla necessità di rispettare le rigide condizioni del Pnrr e di evitare la perdita di 5,7 milioni di euro, con la precisa prospettiva di un trasferimento definitivo a Monteluce una volta superati gli ostacoli tecnici derivanti dal piano di salvataggio.

È imperativo che il Partito Democratico abbandoni la retorica e si assuma la responsabilità delle proprie scelte, offrendo ai cittadini perugini e umbri una narrazione trasparente e un impegno concreto verso la risoluzione di questa complessa situazione.

L’interesse pubblico richiede onestà intellettuale e un confronto costruttivo, al di là delle dinamiche partitiche.

La priorità assoluta deve essere il benessere della comunità e la riqualificazione di un’area strategica per l’intera regione.

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