Un’onda di fede, composta da 6.500 pellegrini, ha inondato la Basilica di San Pietro, sigillando un momento di profonda comunione per l’Umbria intera.
Il pellegrinaggio giubilare regionale, orchestrato dalle otto diocesi umbre, ha rappresentato una straordinaria dimostrazione di devozione e un vibrante tessuto di identità locali, intrecciate attorno alla figura del Pontefice.
L’unità nel variegato panorama dei colori ha immediatamente catturato l’attenzione: foulard verde, rosso, giallo, bianco, azzurro, arancione, blu e rosa, ciascuno emblema di una specifica diocesi – Spoleto-Norcia, Terni-Narni-Amelia, Perugia-Città della Pieve, Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Foligno, Orvieto-Todi, Città di Castello e Gubbio – a testimonianza di una fede radicata in tradizioni e storie uniche.
“Abbiamo riempito questa grande Basilica Vaticana e questo è motivo di orgoglio per la nostra Umbria”, ha espresso l’arcivescovo Renato Boccardo, guida spirituale di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu, accogliendo i fedeli con parole che risuonano di gratitudine e senso di appartenenza.
L’evento non è stato semplicemente una visita pastorale, ma una proiezione dell’anima umbra nel cuore del cristianesimo, un atto di fede collettiva che trascende i confini territoriali.
Un gesto simbolico ha arricchito ulteriormente il significato del pellegrinaggio: una giovane pianta di ulivo, simbolo di pace, prosperità e continuità generazionale, è stata offerta al Papa.
Accompagnata da una brocca finemente lavorata a Deruta, città rinomata per la sua antica tradizione ceramica, la brocca conteneva olio d’oliva, parte di una donazione ben più ampia – 400 brocche destinate a sostenere le mense caritative promosse dal Papa.
Questa offerta, oltre ad essere un segno di concreta solidarietà, rappresenta un legame profondo con la terra umbra, fonte di risorse e di valori autentici, e un auspicio per un futuro di condivisione e speranza.
Il gesto sottolinea l’importanza dell’agricoltura, la cultura artigianale e l’impegno sociale come pilastri fondamentali dell’identità umbra e del contributo che essa può offrire al mondo.