La recente escalation di polemiche riguardanti il futuro del presidio ospedaliero di Narni-Amelia rivela una profonda frattura nelle strategie sanitarie regionali e provinciali, ponendo in discussione la trasparenza e la coerenza delle decisioni politiche.
Il presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, ha sollevato un velo di preoccupazione, evidenziando come la priorità attribuita alla costruzione di un nuovo ospedale a Terni, apparentemente relegi l’opera di Narni-Amelia in una posizione di sospensione indefinita, sfiancando anni di pianificazione e accordi programmatici.
L’accordo di programma, siglato originariamente nel 2004 e reiterato nel corso degli anni (2012, 2017 e una bozza recente del 2021), prevedeva la possibilità di finanziamento statale per l’ospedale di Narni-Amelia.
L’imposizione di fondi Inail, con i relativi oneri finanziari e implicazioni economiche, contrasta nettamente con l’impostazione originaria e solleva dubbi sulla natura effettiva delle risorse destinate alla sanità pubblica, suggerendo una possibile deviazione da un modello di finanziamento pubblico a uno con interessi privati potenzialmente incompatibili con l’interesse collettivo.
Questa scelta, secondo Bandecchi, tradisce le promesse fatte alla comunità e mina la fiducia nelle istituzioni.
La decisione del presidente Bandecchi di sospendere qualsiasi trattativa riguardante la viabilità connessa al progetto ospedaliero di Narni-Amelia finché non verrà definito un cronoprogramma dettagliato per la realizzazione del nuovo ospedale di Terni, segnala un passaggio cruciale da una fase di confronto verbale a una di azioni concrete.
Questo atto simbolico riflette una volontà di controllo e di garanzia che i finanziamenti necessari siano effettivamente stanziati e che le promesse fatte alla cittadinanza siano mantenute.
La situazione rivela una più ampia crisi di governance nel sistema sanitario regionale, dove la mancanza di trasparenza e la priorità apparentemente data a progetti a breve termine rischiano di compromettere la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari a lungo termine.
L’appello diretto alla Presidente Proietti, volto a sollecitare il rispetto degli impegni presi, non è solo un gesto politico, ma anche un monito a operare nell’interesse di tutti i cittadini, superando divisioni personali e orientandosi verso una visione condivisa di sanità pubblica efficiente e partecipata.
La questione non si riduce quindi ad una disputa locale, ma si configura come un campanello d’allarme sulla necessità di una revisione complessiva delle politiche sanitarie, con un maggiore coinvolgimento dei territori e una gestione più responsabile e trasparente delle risorse pubbliche.
Il futuro dell’assistenza sanitaria nella provincia di Terni, e forse oltre, dipende dalla capacità di affrontare questa sfida con determinazione e lungimiranza.