Papa Francesco a Montefalco: un gesto di amicizia e spiritualità

La recente visita del Santo Padre al monastero di Santa Chiara della Croce a Montefalco si è manifestata come un’occasione di profonda comunione, un’espressione tangibile di un legame affettuoso e duraturo, come testimonia Madre Maria Cristina Daguati, priora della comunità.
Più che un semplice atto formale, la visita si è configurata come un gesto di sincera amicizia, radicato in un rapporto di reciproco rispetto e sostegno spirituale che ha accompagnato la comunità monastica nel suo cammino.
L’esperienza, descritta dalla priora come “piena di gioia”, ha trascendentato la dimensione protocolare, offrendo un raro assaggio della vita monastica alla persona del Pontefice.

La condivisione del pranzo, la celebrazione della messa e l’incontro privato hanno tessuto una rete di momenti preziosi, un’immersione autentica nel ritmo contemplativo e nella profonda spiritualità del monastero.

Madre Maria Cristina ha espresso un sentimento di profonda gratitudine, consapevole del desiderio del Papa di dedicare un frammento del suo tempo, così prezioso e gravido di impegni, a una piccola comunità come la loro, in un mondo desideroso di un contatto umano e spirituale.
L’impressione rimasta vivida nella comunità è quella di una figura emanante una serena compostezza, un’umiltà disarmante e una mitezza che irradia gioia.

Non si tratta di qualità esteriori, ma di riflessi di una profonda interiorità, frutto di una vita interamente dedicata alla ricerca di Dio e al servizio del prossimo.
La visita ha offerto un’occasione di ispirazione e rinnovamento, rafforzando la consapevolezza del ruolo del monastero come luogo di preghiera, di silenzio e di accoglienza, un’oasi di pace in un mondo spesso tormentato.

La presenza del Papa ha amplificato la risonanza interiore di questi valori, invitando alla riflessione e all’impegno per un cammino di fede più autentico e luminoso.
Più che un semplice ricordo, la visita si è trasformata in un seme di speranza, destinato a germogliare nel cuore di ogni membro della comunità e a irradiarsi al di là dei confini del monastero.

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