L’attesa cresce ad Assisi, città che si appresta ad accogliere Papa Leone in un evento di profondo significato storico e spirituale, nell’ambito della 81ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Questa visita, una delle prime ad effettuare un viaggio ufficiale al di fuori del Vaticano, rappresenta un’occasione unica per la comunità assisana, legata indissolubilmente alla memoria di San Francesco, patrono d’Italia e simbolo universale di pace e umiltà.
La scelta di Assisi come cornice per la conclusione dei lavori della CEI non è casuale.
Essa risuona come un richiamo all’eredità francescana, un patrimonio di valori che trascende i confini religiosi e culturali, offrendo un paradigma di vita improntato alla solidarietà, al rispetto per il creato e alla ricerca della riconciliazione tra gli uomini.
Fin dal momento della sua elezione, la figura di Papa Leone ha suscitato un’ondata di entusiasmo e un profondo senso di vicinanza nella città umbra.
La Campana delle Laudi, custode silente di secoli di storia e simbolo tangibile dell’identità assisana, ha risuonato in un gesto inusuale durante la celebrazione del Calendimaggio, rompendo il silenzio per accogliere il nuovo Pontefice in un abbraccio collettivo.
L’ovazione popolare che si è levata da Piazza del Comune, un’espressione spontanea di gioia e speranza, testimonia il desiderio di un popolo proiettato verso un futuro di pace e dialogo.
Si auspica che il messaggio che Papa Leone trasmetterà da Assisi non sia un semplice discorso, ma un vero e proprio faro di ispirazione per l’Italia e per il mondo intero.
Un appello a riscoprire i valori fondamentali dell’umanità, a promuovere un dialogo costruttivo tra le diverse culture e religioni, e a coltivare una profonda attenzione verso i bisogni dei più vulnerabili.
La visita si preannuncia come un momento di riflessione e di rinnovamento spirituale, un’occasione per riscoprire il senso della comunità e per rafforzare l’impegno verso un futuro più giusto e sostenibile, ispirato all’esempio luminoso di San Francesco.
L’attesa è carica di speranza, nella consapevolezza che Assisi, custode di un’eredità millenaria, possa ancora una volta irradiare un messaggio di pace e riconciliazione per l’umanità.







