mercoledì 17 Settembre 2025
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Perugia ricorda Laura Santi: un’eredità di diritti e coraggio.

A Perugia, in una Sala dei Notari gremita, si è celebrata la memoria di Laura Santi, giornalista, attivista e figura di riferimento per l’associazione Luca Coscioni, spentasi nel luglio scorso assistita nel suo percorso verso la fine della vita.

L’evento, “Perugia per Laura”, voluto e concepito dalla stessa Santi come un’eredità tangibile, trascende il semplice cordoglio per divenire un potente atto di testimonianza e un monito per il futuro legislativo in materia di diritti e fine vita.
Laura Santi, con la sua vita e la sua scelta, ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale e politico italiano.
La sua richiesta esplicita di un momento pubblico di commemorazione, espressa con l’auspicio di ricevere “un angolino di immortalità”, è stata raccolta con amore e rigore dal marito, Stefano Massoli, e dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, che hanno trasformato il desiderio in un evento denso di significato.
La cerimonia non si è limitata alla celebrazione di una persona, ma ha rappresentato un’occasione per esplorare i valori che hanno animato la sua esistenza: la libertà di pensiero, la strenua difesa dei diritti umani, la capacità di trasformare la sofferenza individuale in un atto di coraggio collettivo.

Laura Santi non ha ceduto alla reticenza o alla passività, ma ha scelto di rendere pubblica la sua condizione, non per ricerca di facile pietà, ma per illuminare le ombre dell’impotenza e favorire una discussione aperta e veritiera su scelte complesse e dolorose.

Interventi di rappresentanti istituzionali – l’assessore regionale al welfare, Fabio Barcaioli, e la presidente dell’assemblea legislativa regionale, Sarah Bistocchi – si sono alternati a testimonianze di esponenti dell’associazione Luca Coscioni, come Marco Cappato (tesoriere), Filomena Gallo (segretaria nazionale) e Matteo Mainardi (responsabile iniziative sul fine vita), compagni di battaglia che hanno condiviso con lei un percorso lungo e arduo, costellato di battaglie legali e di sfide etiche.
Amici e sostenitrici hanno contribuito a tracciare un ritratto completo e sfaccettato di una donna forte, intellettualmente curiosa e profondamente umana.

La sindaca Ferdinandi ha sottolineato la necessità di onorare la “grande eredità” di Laura Santi, non come un semplice ricordo, ma come un impegno costante per la promozione della dignità umana e la tutela dei diritti individuali.
Il corpo può cedere, ha affermato, ma la forza di chi trasforma il dolore in lotta collettiva genera un messaggio universale che non può essere dimenticato.
Marco Cappato, riprendendo il tema del coraggio, ha evidenziato la scelta di Laura di rifiutare l’isolamento e la sofferenza privata, optando invece per una trasparenza radicale, volta a supportare chi si trovasse in situazioni simili, offrendo un esempio di autodeterminazione e consapevolezza.

La sua esperienza ha aperto una breccia nel muro del silenzio, invitando a un confronto onesto e senza tabù sulla morte e sulla fine della vita.
L’auspicio è che questa memoria possa contribuire all’approvazione di una legge regionale che riconosca e tuteli il diritto all’autodeterminazione, nel rispetto della dignità di ogni individuo.

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