La questione della pressione fiscale in Umbria si configura come un nodo cruciale, al centro di un acceso dibattito politico che vede contrapporsi l’opposizione, guidata dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia Eleonora Pace, e la maggioranza di centrosinistra.
L’inerzia attuale sembra precludere qualsiasi revisione della manovra fiscale, un provvedimento che grava significativamente sulle famiglie e sulle imprese umbre, per un ammontare di 184 milioni di euro attraverso aumenti di addizionale Irpef e Irap.
La consigliera Pace denuncia con veemenza come, in un passato recente, la narrativa di una crisi finanziaria in sanità, con “buchi” e “ammanchi” inesistenti, sia stata utilizzata per giustificare questo aumento.
La stima iniziale di un disavanzo di 243 milioni di euro si è rivelata, successivamente, un errore di valutazione, ampiamente superiore alla realtà dei soli 34 milioni, come evidenziato dalla Corte dei conti.
Questo scostamento, frutto di un metodo di calcolo incompleto che non teneva conto dei risultati positivi derivanti dall’organizzazione centralizzata della gestione sanitaria, solleva seri interrogativi sulla trasparenza e sulla correttezza delle decisioni prese.
A ciò si aggiunge l’ulteriore disponibilità di risorse, pari a 14,2 milioni di euro, derivanti da precedenti accantonamenti prudenziali, ora rientrate nel bilancio sanitario regionale, e dall’incasso dei crediti per dispositivi medici.
In un contesto nazionale caratterizzato da un robusto sostegno al Fondo sanitario nazionale, con un aumento di 6,4 miliardi previsto per il 2026, e da una riduzione dell’Irpef a livello nazionale, con un taglio del 2 punti percentuali per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, l’ostinazione della maggioranza regionale a non rivedere la manovra appare anomala e penalizzante per la comunità umbra.
La consigliera Pace sottolinea come questa chiusura dimostri una scarsa sensibilità verso le esigenze del ceto medio, il quale risente in modo particolare gli effetti di una politica fiscale regressiva.
La mozione presentata dall’opposizione, respinta dalla maggioranza, sarà riproposta nel prossimo Consiglio regionale, con la speranza di innescare un confronto aperto e costruttivo, che possa portare a una revisione delle scelte attuali e a un alleggerimento del carico fiscale sulle spalle dei cittadini umbri.
La questione, lungi dall’essere conclusa, si presenta come un banco di prova per la capacità della classe politica regionale di ascoltare le istanze del territorio e di agire nell’interesse della collettività.






