L’esclusione delle istanze dell’Associazione Umbra Rievocazioni Storiche (Aurs), voce di trentanove manifestazioni che animano il tessuto regionale, dal processo di definizione del regolamento attuativo della Legge Regionale 11/2024, rappresenta una grave omissione che mina la credibilità del processo legislativo e il reale intento di valorizzazione del patrimonio immateriale umbro. Questa constatazione, espressa con rammarico e delusione dal presidente di Aurs, Carlo Paolocci, e ripresa con forza dalla consigliera regionale Eleonora Pace, evidenzia un cortocircuito tra aspirazioni legislative e ascolto attivo delle parti interessate.L’episodio trascende la mera gestione di un dettaglio amministrativo; si configura come un sintomo di un approccio decisionale che privilegia narrazioni preconcette a confronto costruttivo. La richiesta di un’ulteriore audizione, formalizzata dalla consigliera Pace per consentire alle associazioni di presentare emendamenti derivanti dall’esperienza diretta, è stata respinta con un gesto che appare tutt’altro che improntato all’apertura e al dialogo.Le proposte di Aurs non sono rivendicazioni settoriali, bensì il frutto di anni di lavoro sul campo, suggerimenti mirati a rafforzare l’efficacia della legge stessa e a garantirne una concreta applicazione. Si tratta di contributi che si allineano, peraltro, con lo spirito della Legge Nazionale 152/2024, un testo di ampio consenso politico che ha visto l’adesione, anche delle forze di sinistra, a una visione condivisa del valore delle rievocazioni storiche. Il rifiuto di accoglierli appare dunque incongruente, quasi un’inversione di rotta rispetto alle premesse condivise a livello nazionale.Questa decisione, oltre a manifestare una mancanza di rispetto verso un settore culturale e turistico di rilevanza strategica, rischia di compromettere lo sviluppo di un comparto che incarna l’identità umbra, promuove il turismo culturale e contribuisce alla trasmissione della memoria storica alle nuove generazioni. Le rievocazioni storiche non sono semplici intrattenimento, ma veri e propri laboratori di storia, arte, artigianato e tradizioni popolari.Fratelli d’Italia ribadisce il proprio impegno nella tutela e valorizzazione di queste realtà, sollecitando con urgenza un immediato riavvio del dialogo con Aurs e con tutte le associazioni coinvolte. È imperativo procedere a una revisione dell’impostazione attuale, correggendo un errore che rischia di sminuire un patrimonio inestimabile e di erodere la fiducia dei cittadini nell’operato delle istituzioni regionali. La politica, per essere tale, deve saper ascoltare, comprendere e integrare le voci che provengono dal territorio, riconoscendo il contributo prezioso di chi, con passione e dedizione, si impegna a preservare le radici della nostra comunità.
Rievocazioni storiche umbre: esclusione e polemiche sul regolamento regionale.
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