Riorganizzazione patrimonio: la Provincia cede beni alla Regione.

Il Consiglio Provinciale di Perugia ha recentemente approvato un atto di riorganizzazione patrimoniale di rilevanza strategica, finalizzato a rimodulare la distribuzione di funzioni e risorse tra la Provincia e la Regione Umbria, in linea con l’evoluzione normativa nazionale e regionale.

La delibera, frutto di un processo deliberativo che si protrae nel tempo, sancisce il trasferimento di diversi asset immobiliari provinciali alla Regione e l’alienazione parziale dell’ex Provveditorato di via Palermo 86/A, un edificio di significativo valore storico e urbanistico.

L’operazione, che si inserisce nel quadro più ampio della riforma del localismo introdotta dalla legge nazionale 56/2014 (legge Del Rio), mira a ottimizzare l’efficienza amministrativa e a razionalizzare l’utilizzo del patrimonio pubblico.

La riforma Del Rio, infatti, ha profondamente modificato i confini delle competenze tra enti regionali e province, spingendo verso una revisione dei modelli organizzativi e gestionali.

A seguito di tale legge, le successive leggi regionali (10/2015 e 5/2016) hanno fornito il quadro normativo per l’attuazione concreta del trasferimento di funzioni, personale e, conseguentemente, di beni patrimoniali.
Il dirigente del servizio gestione beni patrimoniali, Andrea Moretti, ha illustrato al Consiglio l’iter che ha condotto all’approvazione dell’atto, evidenziando la necessità di allinearsi alle direttive regionali e di rispondere alle esigenze di una pubblica amministrazione in continua trasformazione.
Il trasferimento gratuito a favore della Regione include importanti strutture come il casello idraulico di Città di Castello, il centro di allevamento selvaggina di Umbertide, i centri ittiogenici di Cerreto di Spoleto e Magione, e una porzione dell’edificio di via Palermo, destinata a servizi cruciali legati alla prevenzione del rischio sismico e geologico, alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo.
Parallelamente al trasferimento gratuito, è stata approvata la vendita a titolo oneroso della restante parte dell’immobile di via Palermo, per un valore complessivo di 2.344.914 euro.

Questa cessione è soggetta a specifiche condizioni, volte a tutelare gli interessi della Provincia e a garantire una transizione graduale: la permanenza di Upi-Anci fino al 5 maggio 2026, la fruizione degli archivi provinciali per un triennio successivo al rogito e la progressiva liberazione degli spazi secondo un cronoprogramma definito.

Durante la discussione, le osservazioni dei consiglieri Jacopo Barbarito ed Eridano Liberti hanno sollevato interrogativi sulla reale incassabilità delle risorse derivanti dalla vendita e sulla tempestività del processo decisionale.

Liberti ha inoltre espresso preoccupazione per l’assenza di un piano dettagliato per l’impiego dei fondi trasferiti.

Il presidente della Provincia, Massimiliano Presciutti, ha risposto fornendo rassicurazioni sulla necessità di un’attenta valutazione delle priorità provinciali una volta perfezionato l’atto di compravendita e resa disponibile la somma.

Ha inoltre precisato che, in ottemperanza alla normativa vigente, le risorse saranno vincolate a investimenti specifici, con margini di manovra limitati, e che la Regione intende ottimizzare la nuova sede del Centro per l’Impiego, anche sfruttando opportunità di finanziamento derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’atto, pertanto, si configura come un passo verso una nuova fase di cooperazione istituzionale, orientata a migliorare i servizi offerti ai cittadini e a promuovere lo sviluppo territoriale, pur richiedendo un’attenta gestione delle risorse finanziarie derivanti e un monitoraggio costante dell’impatto delle decisioni assunte.

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