La presentazione del programma celebrativo per l’ottantesimo anniversario della morte di San Francesco d’Assisi si è concretizzata in una conferenza stampa solenne, ospitata nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi a Roma, un evento che trascende la mera commemorazione storica per divenire un momento di riflessione collettiva e di riaffermazione di valori fondativi per la nazione italiana.
L’iniziativa, fortemente auspicata e ora consacrata dall’istituzione del 4 ottobre come festa nazionale, testimonia un riconoscimento unanime di Francesco d’Assisi, figura che, al di là delle specificità religiose, incarna ideali universali di pace, fraternità, giustizia sociale e tutela del creato.
Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha sottolineato l’importanza di questa legge, simbolo di una convergenza politica che, in un’epoca segnata da crescenti disuguaglianze e conflitti, risuona come un atto di speranza e di coesione.
La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha espresso un profondo senso di gratitudine per questo riconoscimento, evidenziando come i valori francescani – l’amore per i più vulnerabili, l’impegno per la riconciliazione, la custodia del pianeta – siano imprescindibili per il futuro del Paese.
La sua testimonianza ha evocato la radicata identità umbra, terra di Francesco, e l’impegno concreto della regione a contribuire attivamente alle celebrazioni, ma soprattutto a tradurre l’eredità spirituale del santo in politiche concrete.
La Regione Umbria si propone di elaborare una legislazione innovativa, ispirata ai principi francescani, che promuova l’accesso equo a opportunità formative per i giovani, l’assistenza sanitaria per le fasce più deboli, la diffusione della cultura e della bellezza, l’accoglienza dei migranti, il dialogo interculturale e la promozione della pace.
Si tratta di un approccio olistico che considera l’individuo e la comunità come parte integrante di un ecosistema complesso, dove la sostenibilità sociale, ambientale ed economica sono pilastri fondamentali.
Questa iniziativa va oltre la semplice celebrazione di un anniversario; mira a instillare un nuovo paradigma di governance, ispirato alla “trasformazione interiore” predicata da Francesco, che incoraggi gli amministratori pubblici ad agire con umiltà, coraggio e compassione, anteponendo il bene comune all’interesse personale.
La presenza di figure istituzionali di rilievo, come il presidente del Comitato per le Celebrazioni Davide Rondoni, il sindaco di Assisi Valter Stoppini, il vescovo Domenico Sorrentino, il custode del Sacro Convento fra Marco Moroni e il ministro provinciale dei Frati Minori Francesco Piloni, sottolinea l’importanza dell’impegno congiunto di istituzioni religiose, civili e politiche per la realizzazione di questo ambizioso progetto.
La sfida ora è quella di tradurre questi nobili principi in azioni concrete, rendendo tangibile il messaggio francescano per le generazioni future.