mercoledì 20 Agosto 2025
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Perugia

Sanità Umbra: la Delibera Riscossa e l’Opposizione all’Attacco

La recente delibera di agosto, e le successive giustificazioni fornite dalla Presidente Proietti e dalla Direttrice Donetti, hanno sollevato un dibattito acceso nel panorama politico regionale, rivelando una vulnerabilità strategica che non sfugge all’attenzione dell’elettorato umbro.

L’esigenza di articolare una difesa tecnica così complessa, come sottolineano i consiglieri di opposizione – Melasecche, Tesei, Pace, Agabiti, Giambartolomei, Pernazza, Romizi, Arcudi – denota una profonda incertezza nelle fondamenta della posizione dell’amministrazione.
L’ironia della situazione è palpabile: coloro che in passato hanno aspramente criticato il ricorso al privato, accusando il centrodestra di una deriva privatizzatrice nella sanità pubblica, oggi sembrano voler rivendicare la stessa soluzione come frutto di una loro lungimiranza.
Questa retorica, a detta dell’opposizione, nasconde una realtà ben più radicata: la sanità umbra ha storicamente fatto affidamento sulle strutture private accreditate, e l’attuale gestione non può prescindere da questo modello, soprattutto di fronte a una gestione inefficiente che ha generato liste d’attesa insostenibili e un esodo di pazienti verso altre regioni, con conseguenti ripercussioni economiche significative.

Il vero problema, secondo i consiglieri dell’opposizione, non è la presenza del privato, ma l’incapacità di una gestione pubblica solida e proattiva.
Un reale impegno per rafforzare il servizio pubblico avrebbe implicato scelte coraggiose, non la necessità di una delibera che, di fatto, legittima e amplifica una pratica precedentemente stigmatizzata.

Questa contraddizione evidenzia una gestione ambigua, che si avvale degli strumenti che precedentemente si accusava di promuovere, mettendo a rischio la tenuta stessa del sistema sanitario regionale.
L’opposizione ribadisce la necessità di un’integrazione equilibrata tra pubblico e privato, non come soluzione ideologica, ma come risposta pragmatica all’imperativo di ridurre i tempi di attesa e garantire l’accesso alle cure in modo tempestivo.

Ricordano con amarezza come la stessa amministrazione, in passato, abbia alimentato divisioni ideologiche e utilizzato slogan populisti per fini elettorali, dimenticando le reali esigenze dei cittadini.
Particolare attenzione viene rivolta alla questione del trasferimento delle funzioni dell’ospedale di Terni, rinviato a un futuro irrimediabile, mentre ingenti risorse vengono sperperate in interventi marginali.
Questa decisione, definita un “accanimento terapeutico” nei confronti di una struttura obsoleta, simboleggia la distanza tra i proclami della giunta e la realtà vissuta da duecentomila cittadini.

I consiglieri regionali di opposizione concludono con un appello alla trasparenza e alla responsabilità, sottolineando l’urgenza di una sanità efficiente e orientata ai risultati, anziché a operazioni di comunicazione.

Promettono di continuare a vigilare sull’operato della giunta, smascherando ogni tentativo di distrazione e chiedendo conto delle scelte che impattano sulla salute e sul benessere della comunità umbra.
La priorità, ribadiscono, deve essere la concreta riduzione delle liste d’attesa e il miglioramento della qualità del servizio, liberando la sanità umbra da ipocrisie e promesse non mantenute.

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