L’europarlamentare umbro Marco Squarta assume il ruolo di relatore per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) nell’analisi intermedia della Strategia Europa Giovani 2019-2027, un’iniziativa cruciale per il futuro del Vecchio Continente.
L’incarico sottolinea l’importanza di un’attenta valutazione e un possibile ripensamento della strategia, in un contesto europeo segnato da sfide demografiche e disuguaglianze crescenti.
La Strategia Europa Giovani, concepita come un quadro di riferimento per promuovere la partecipazione attiva dei giovani nella vita europea, rischia di rimanere un esercizio retorico se non tradotto in azioni concrete e tangibili.
Le aspirazioni dichiarate – opportunità di formazione qualificante, accesso al mercato del lavoro, soluzioni abitative dignitose, sostegno alle famiglie e la possibilità di costruire un futuro stabile nel continente europeo – devono essere concretezza politica e risorse adeguate.
L’attuale scenario è allarmante: una generazione di giovani italiani ed europei si trova a fronteggiare precarietà lavorativa, salari inadeguati e una crescente frustrazione, che li spinge a cercare fortuna all’estero, in paesi dove il riconoscimento del merito e l’impegno sono più immediati e significativi.
Questo fenomeno di “fuga dei cervelli” impoverisce il tessuto sociale ed economico dell’Europa, privandola di capitali umani fondamentali per la sua crescita e competitività.
Squarta intende operare un’analisi approfondita della strategia, ascoltando attivamente le voci dei giovani, al di là dei consueti convegni e delle dichiarazioni di circostanza.
È necessario che le istituzioni europee si avvicinino ai luoghi reali in cui si prendono le decisioni che plasmano il futuro dei giovani, abbandonando un approccio paternalistico e favorendo un dialogo costruttivo e partecipativo.
L’europarlamentare si impegna a rafforzare i programmi collaudati come Erasmus+ e il Corpo Europeo di Solidarietà, che rappresentano opportunità concrete di crescita personale e professionale.
Allo stesso tempo, si propone di rivedere criticamente le iniziative che non hanno prodotto i risultati sperati, individuando le cause del fallimento e proponendo soluzioni innovative.
La strategia deve evolvere, adottando un linguaggio che risuoni con le reali esigenze e le aspirazioni dei giovani.
Priorità imprescindibili sono la stabilità lavorativa, l’accesso a un alloggio dignitoso, la formazione di qualità e la mobilità geografica e professionale.
L’Europa deve riscoprire la sua capacità di credere nei giovani, offrendo loro prospettive di crescita e sviluppo, e creando un ambiente favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità.
La sfida è complessa, ma cruciale per il futuro dell’Europa.
È necessario invertire la tendenza che spinge i giovani a emigrare, rendendo le piccole realtà territoriali, come l’Umbria, luoghi attrattivi e ricchi di opportunità.
Solo così si potrà costruire un’Europa più prospera, equa e sostenibile, in grado di garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.







