L’avvio di un tavolo di concertazione tra le Regioni Umbria, Toscana, Lazio, Trenitalia e Rfi, con la partecipazione attiva dei sindaci di Orvieto e Chiusi, rappresenta un segnale incoraggiante per un territorio che da tempo rivendica un’infrastruttura ferroviaria più efficiente e rispondente alle esigenze dei suoi abitanti.
L’incontro, originato dalle pressanti richieste di centinaia di pendolari e cittadini, testimonia la forza di un’iniziativa corale – come quella del primo luglio – che ha saputo sensibilizzare le istituzioni e sollecitare un confronto diretto.
L’analisi approfondita della situazione ha portato a una convergenza di vedute su diverse questioni cruciali.
Un punto focale è rappresentato dalla delibera dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti che, dal 1 gennaio 2026, impone una velocità minima di 200 km/h sulla linea Alta Velocità.
Sia Trenitalia che Rfi hanno manifestato l’intenzione di chiedere una revisione di tale disposizione, auspicando una proroga della deroga esistente fino a dicembre 2027, un intervallo di tempo necessario per adeguare il sistema e mitigare eventuali impatti negativi.
Questo sollecito dimostra una volontà di pragmatismo e una consapevolezza della complessità dell’adeguamento infrastrutturale.
Parallelamente, è emersa la necessità di una visione strategica a lungo termine per il sistema dei trasporti nell’area vasta, un approccio interregionale che superi le logiche di compartimenti stagni.
La discussione sul nuovo catalogo “tracce” offre un’opportunità unica per ripensare il modello di mobilità, integrando trasporti locali, regionali e a lunga percorrenza.
In questo contesto, si è posta l’urgente richiesta di accordi regionali che garantiscano la destinazione di nuovi convogli regionali veloci anche sulle tratte della linea Firenze-Roma, vitali per la connettività e lo sviluppo economico dei territori attraversati.
Un’altra questione prioritaria riguarda la corretta allocazione dei servizi ferroviari, in particolare il ripristino del servizio IC 598 sulla Direttissima, attualmente deviato sulla linea lenta a causa di limitazioni infrastrutturali.
La riassegnazione di questa tratta è fondamentale per ottimizzare i tempi di percorrenza e migliorare l’efficienza complessiva del sistema.
Le promesse di Rfi in merito alla ricerca di una soluzione verranno monitorate con attenzione, sottolineando l’importanza di un impegno concreto e trasparente.
Infine, l’incontro ha chiarito l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo tra le istituzioni coinvolte, promuovendo una sinergia che favorisca la ricerca di soluzioni condivise e durature per il miglioramento del servizio ferroviario e la valorizzazione del territorio.
Questo segna un passo avanti verso un modello di mobilità più inclusivo, efficiente e sostenibile per l’intera area centrale dell’Italia.