L’emergenza relativa al punto di teleconduzione di Villa Valle ha catalizzato un acceso confronto istituzionale, che ha visto protagonisti l’assessore regionale Thomas De Luca, i rappresentanti del Parlamento umbro (Anna Ascani ed Emma Pavanelli), i consiglieri regionali (Filipponi, Pace, Melasecche), le organizzazioni sindacali e una delegazione del Comune di Terni.
L’incontro, svolto in concomitanza con una seduta del Consiglio comunale, si è configurato come un tentativo di mediazione e chiarimento in seguito a dichiarazioni pubbliche ritenute profondamente problematiche.
L’apertura dell’assessore De Luca ha esplicitamente voluto distanziarsi dalle affermazioni del sindaco Bandecchi, le quali hanno sollevato una ondata di sconcerto e disapprovazione.
Le parole del sindaco, incentrate su temi delicatissimi come il genocidio palestinese e, in particolare, sulla violenza sessuale minorile, sono state giudicate inaccettabili e richiedevano un netto atto di presa di distanza da parte delle istituzioni regionali.
Questo gesto non si è posto come un dettaglio secondario, ma come un imperativo morale e politico.
Durante l’esposizione dell’assessore, un episodio spiacevole ha interrotto il dialogo.
Un esponente del Comune di Terni, in un gesto di contestazione, ha tentato di impedire a De Luca di esprimere il proprio dissenso, alzando il tono e generando un clima di tensione.
Questo tentativo di censura, fortunatamente inefficace, ha evidenziato le difficoltà di un confronto aperto e costruttivo in un contesto emotivamente carico.
L’assessore De Luca ha ribadito con fermezza l’importanza di preservare la capacità della Regione di interagire con il Comune di Terni in modo trasparente e rispettoso, al fine di garantire il benessere della comunità locale.
Ha inoltre sottolineato che qualsiasi azione o dichiarazione da parte di figure pubbliche non deve compromettere l’immagine e le opportunità della città e della provincia di Terni.
La priorità assoluta rimane il bene comune e la tutela dei diritti dei cittadini ternani, e la Regione si impegna a perseguire questo obiettivo con responsabilità e costanza, superando ogni ostacolo che possa frapporsi a una serena interlocuzione istituzionale.
L’episodio sottolinea la necessità di un dibattito pubblico sempre più attento al rispetto delle sensibilità altrui e al rigore linguistico, soprattutto quando si affrontano tematiche di tale delicatezza.