Un’operazione di ingegneria idrica transregionale si concretizza con la firma di un accordo di programma tra la Regione Umbria e la Toscana, volta a mitigare le criticità ambientali e a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio. Il progetto, frutto di anni di studio e negoziazione, prevede il trasferimento annuale di 10 milioni di metri cubi d’acqua dalla diga di Montedoglio al lago Trasimeno, nel periodo invernale compreso tra novembre e marzo.L’iniziativa, siglata a Castiglione del Lago alla presenza delle autorità regionali, dei sindaci locali e dell’assessore Simona Meloni, risponde a una pressante necessità: contrastare l’ipossia che affligge il Trasimeno, il più grande lago della penisola italiana. Questo fenomeno, causato da una diminuzione dei livelli di ossigeno disciolto nelle acque, mette a rischio la biodiversità lacustre e compromette la qualità dell’ecosistema. L’acqua proveniente dalla diga di Montedoglio, attentamente studiata dall’Università di Perugia per garantirne la compatibilità chimico-fisica con il Trasimeno, agisce come un’iniezione di ossigeno, contribuendo a ripristinare l’equilibrio naturale del lago e a stimolare la ripresa delle forme di vita acquatica.Il bacino artificiale di Montedoglio, con una capacità di stoccaggio di 168 milioni di metri cubi (con un utilizzo prudenziale di 135 milioni per garantire la sicurezza), rappresenta una risorsa strategica per l’intero territorio. L’accordo non si limita a risolvere un’emergenza ambientale, ma apre la strada a una visione più ampia di sviluppo integrato. La realizzazione delle infrastrutture di collegamento idrico, che legano Montedoglio, il Trasimeno e la Valdichiana, costituisce un investimento di portata significativa, capace di creare sinergie tra i distretti coinvolti.Questo nuovo assetto infrastrutturale facilita la gestione delle risorse idriche a livello transregionale, ottimizzando la distribuzione dell’acqua non solo a beneficio dell’agricoltura, cruciale per l’economia locale, ma anche per l’approvvigionamento idrico delle comunità e per la salvaguardia dell’ambiente. Si tratta di un esempio concreto di come la cooperazione tra le regioni possa tradursi in soluzioni innovative e durature, volte a promuovere la resilienza del territorio di fronte alle sfide ambientali e a costruire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. L’innalzamento previsto del livello del Trasimeno di circa 10 centimetri è un segnale tangibile di questo impegno comune e di una nuova era di gestione condivisa delle risorse idriche.
Trasferimento d’acqua: Umbria e Toscana salvaguardano il Trasimeno
Pubblicato il
