La recente firma dell’accordo di programma tra Umbria e Toscana per il bacino del Lago Trasimeno, presentata con enfasi dall’assessore Meloni, solleva interrogativi sull’effettiva paternità di un’iniziativa complessa e pluriennale. Un gruppo di consiglieri regionali dell’opposizione – Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega Umbria), Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei ed Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), Nilo Arcudi (Umbria Civica – Tesei Presidente) – evidenziano come questo risultato sia, in realtà, il culmine di un lavoro metodico e profondo avviato dalle precedenti amministrazioni di centrodestra.L’attuale esecutivo, secondo gli esponenti dell’opposizione, sembra voler appropriarsi di un merito che non le spetta, perpetrando un copione già visto in altre circostanze. L’emergenza idrica che affligge il Trasimeno, un nodo cruciale per l’economia e l’ambiente umbro, è stata affrontata con determinazione dalla Giunta Tesei, culminando nella formale richiesta, datata luglio 2023, di un commissario straordinario per la gestione dell’emergenza, richiesta prontamente accolta dal Governo nazionale con la nomina di Nicola Dell’Acqua, un gesto concreto voluto dal Ministro Salvini.Oltre alla gestione dell’emergenza, la precedente amministrazione ha investito in studi preliminari fondamentali per individuare soluzioni strutturali. In particolare, è stata commissionata un’analisi al Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Perugia, volta a valutare la compatibilità delle acque del bacino di Montedoglio con quelle del Trasimeno. I risultati di questo studio hanno confermato la fattibilità di un trasferimento annuo di acqua compreso tra i 10 e i 15 milioni di metri cubi, un intervento potenzialmente in grado di innalzare il livello del lago di circa 10 centimetri all’anno.Parallelamente, si è sviluppato un dialogo interregionale con la Toscana, avviato già nella legislatura precedente, con l’obiettivo di modernizzare e ampliare il protocollo d’intesa sulla gestione delle risorse idriche. Questo processo ha portato all’inclusione formale del bacino di Montedoglio all’interno del sistema di tutela e riequilibrio del Trasimeno, un passaggio strategico per garantire la sostenibilità futura del bacino.L’opposizione sottolinea come questi elementi costituiscano le fondamenta solide su cui si è potuto edificare l’accordo di programma firmato ora dalla Giunta Proietti. La mancanza di un riconoscimento, anche solo formale, nei confronti di chi ha posto le basi di questo lavoro, evidenzia una tendenza alla retorica e alla propaganda che rischia di offuscare la complessità e l’importanza di un’opera che richiede un approccio multidisciplinare e una visione di lungo periodo. Questa assenza di trasparenza e la tendenza a minimizzare il contributo altrui, secondo gli esponenti dell’opposizione, rivelano un vuoto di leadership e una carenza di capacità amministrativa che necessitano di essere affrontate con onestà intellettuale e responsabilità.
Trasimeno: l’opposizione accusa la Regione di appropriazione indebita.
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