Nell’eco solenne dell’udienza ai partecipanti al Giubileo dei Governanti e degli Amministratori Pubblici, l’Umbria risponde all’esortazione di Papa Leone, proiettandosi come un faro di fraternità, giustizia, pace e speranza. La Presidente della Regione, Stefania Proietti, ha delineato un impegno profondo, definendo la cura dell’altro non come un atto di clemenza, ma come fondamento stesso della politica.Le parole del Pontefice, ha spiegato Proietti, risuonano come un imperativo per coloro che ricoprono cariche istituzionali: non semplici gestori di potere, ma custodi responsabili del bene comune, con un’attenzione prioritaria verso coloro che sono spesso relegati ai margini della società. Non si tratta di un’azione sporadica di beneficenza, ma di una trasformazione profonda del sistema di valori che informa le politiche pubbliche.L’Umbria, regione profondamente radicata in una storia di resilienza e solidarietà, si assume questo dovere con convinzione, riconoscendo la necessità di dare voce e sostegno a chi troppo spesso soffre in silenzio. Questa inclusione non è un atto di pietà, ma un investimento nel futuro stesso della comunità. Chi non ha una casa, chi vive in condizioni di precarietà, chi si sente solo, chi ha perso fiducia nelle istituzioni, chi è vittima di conflitti e ingiustizie globali: sono questi i soggetti a cui l’azione pubblica deve rivolgersi con priorità, non come deviazioni dal percorso, ma come parte integrante di esso.L’esortazione papale traccia una direzione chiara, un orizzonte etico che l’Umbria abbraccia con forza, interpretandola come un’opportunità per riscoprire il senso profondo della democrazia. La voce degli ultimi, la sofferenza dei marginalizzati, diventano il termometro della salute democratica, la bussola che guida le scelte politiche. È necessario tradurre questa consapevolezza in azioni concrete, in scelte strutturali, coraggiose, capaci di generare un cambiamento reale e duraturo.L’Umbria aspira a essere un laboratorio di innovazione sociale, un percorsi di futuro, un modello di sviluppo sostenibile, fondato sulla partecipazione attiva delle comunità locali, sulla collaborazione sinergica con il Terzo settore, con il mondo ecclesiale, con tutti coloro che, animati da spirito di servizio e dedizione, contribuiscono al benessere della regione, del paese, della comunità internazionale.L’eco dei passi di Francesco, l’eredità di Ugo Capitini, diventano ispirazione per un impegno rinnovato, per un’azione concreta a favore della pace e della giustizia. In questo spirito, si rafforza l’appello al governo per il riconoscimento della Palestina, un atto diplomatico di portata significativa, coerente con la tradizione dello Stato del Vaticano e sostenuto con forza dalla maggioranza regionale e dall’Assemblea legislativa.Accogliendo con umanità i bisognosi provenienti da Gaza, l’Umbria si impegna a promuovere attivamente la speranza di una pace duratura, una speranza che trascenda le divisioni e le tragedie che affliggono il mondo. La speranza, non un sentimento passivo, ma una forza motrice per il cambiamento, un impegno costante a costruire un futuro di giustizia, equità e solidarietà per tutti.
Umbria, Faro di Speranza: Il Giubileo e l’Impegno per gli Ultimi
Pubblicato il
