domenica 5 Ottobre 2025
10.9 C
Perugia

Umbria, laboratorio del PD: una nuova visione per l’Italia

L’Umbria si proietta come laboratorio politico, un crocevia di strategie e ambizioni per il Partito Democratico, in un contesto nazionale segnato da derive destre e da un bisogno impellente di riposizionamento.

L’incontro “C’è ancora domani”, tenutosi a Perugia, non è stato semplicemente un raduno di amministratori e militanti, ma una dichiarazione di intenti, un’analisi lucida del presente e una mappa per il futuro.
Sarah Bistocchi, presidente dell’Assemblea legislativa, ha incarnato questa visione, sottolineando come la vittoria elettorale sia stata il risultato di una scelta consapevole: non emergere come forza egemone, ma operare come catalizzatore, un regista generoso in un progetto condiviso.

L’importanza di una coalizione, unita e coesa, è stata ribadita come elemento imprescindibile per contrastare l’avanzata delle forze conservatrici e offrire al Paese una prospettiva alternativa.

L’Umbria, in questo scenario, assume un ruolo di apripista, un modello da esportare su scala nazionale.
La sua capacità di aggregare, di superare le divisioni interne e di costruire un progetto politico solido, rappresenta un esempio concreto di come si possa affrontare le sfide attuali.
Il segretario regionale Damiano Bernardini ha posto l’accento sulla necessità di un impegno a lungo termine, di una comunità diffusa che si faccia carico di costruire un futuro condiviso, non solo in termini politici, ma anche in termini umani.
L’esperienza delle Marche, citata come esempio virtuoso, ha evidenziato l’importanza di infondere anima e valori in una struttura partitica, altrimenti rischia di apparire come un mero contenitore di interessi.
Massimiliano Presciutti, presidente della provincia di Perugia, ha espresso la volontà di vedere l’Umbria trainare l’Italia “di mezzo”, una fascia di territorio spesso trascurata dalle dinamiche politiche nazionali.

La sfida, ora, consiste nel tradurre questo potenziale in azioni concrete, dimostrando la capacità di cambiare le cose sul campo.

L’appello è a superare i campanilismi, a valorizzare le diversità interne, riconoscendo che la forza risiede nella capacità di accogliere e integrare le differenze.
Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, ha sottolineato che la buona politica non può essere il prodotto di un’azione solitaria, ma nasce dalla relazione, dal confronto aperto e dalla capacità di ascolto.
La sua visione di una politica radicata nel territorio, che si fa carico delle esigenze dei cittadini, rappresenta un antidoto alla distanza percepita tra i palazzi del potere e la vita reale.

Tommaso Bori, vicepresidente della Regione, ha tracciato un quadro del percorso compiuto, ammettendo la difficile eredità ricevuta e il lungo lavoro di ricostruzione del partito e della coalizione.
La scelta del personale, basata sul merito e sulla competenza, anziché sulla mera convenienza, è stata presentata come un elemento distintivo di questa nuova fase.

L’attenzione è rivolta a un rinnovamento profondo, che coinvolga non solo le figure apicali, ma l’intera struttura del partito.
Il futuro, dunque, si preannuncia come un percorso di rinnovamento continuo, un laboratorio politico in cui sperimentare nuove forme di partecipazione e di governo, sempre con l’obiettivo di costruire un futuro più giusto e inclusivo per l’Italia.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -