lunedì 18 Agosto 2025
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Umbria: Legge Energia al Salvataggio della Transizione Rinnovabile

La persistente carenza nell’implementazione di infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile, un dato allarmante reso evidente dal recente rapporto Terna, riflette un vuoto decisionale strutturale a livello politico che ha rallentato la transizione energetica.

L’imminente ‘Legge Energia Umbra’ si configura come un intervento mirato a invertire questa tendenza, mitigando la potenziale desertificazione socio-economica che ne consegue e promuovendo la competitività del tessuto imprenditoriale umbro, come sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia, Thomas De Luca, in risposta ai dati elaborati da Italia Solare basati sui dati Gaudì-Terna.
Questa legislazione, secondo De Luca, rappresenta la pietra angolare per un futuro energetico sostenibile e resiliente per l’Umbria.

I dati presentati indicano una situazione critica: a giugno 2025, l’Umbria si troverà a registrare un deficit di 80 megawatt di potenza installata, in riferimento all’obiettivo intermedio stabilito dal Disegno Attuativo Aree Idonee (354 megawatt).
Questa discrepanza, pari al 20% in meno di impianti attivi, non è il risultato di una carenza di volontà, ma di un contesto normativo inadeguato che scoraggia l’investimento su scala ridotta.
Piccole e medie imprese, e persino famiglie, si trovano di fronte a rischi eccessivi e incertezze che ne compromettono la fattibilità economica.
Il panorama energetico attuale è quindi dominato da progetti di grandi dimensioni, sostenuti da gruppi economici con risorse tali da poter superare gli ostacoli burocratici e territoriali, spesso a costo di impatti negativi sull’ambiente e sulle comunità locali.

L’assessore De Luca ribadisce con forza l’urgenza di approvare la ‘Legge Energia Umbra’ entro settembre, non solo per colmare il divario attuale, ma per stabilire un quadro chiaro e prevedibile che favorisca la realizzazione di nuovi impianti in modo efficiente, rapido e con costi contenuti, delineando con precisione le aree idonee e quelle precluse.
Un quadro che permetta di evitare scelte arbitrarie e favorisca un approccio partecipativo e trasparente.

Infine, De Luca lancia un appello al Governo, evidenziando il ritardo nell’implementazione del nuovo decreto atteso da tempo.

Le promesse del Ministro Pichetto Fratin, che prevedevano la pubblicazione entro luglio e poi prima delle ferie estive, non si sono concretizzate.

L’attesa dell’adeguamento alla sentenza del Tar del Lazio, che concedeva 60 giorni per l’adeguamento a partire da metà maggio, continua.
Nonostante l’auspicio che il decreto arrivi prima di Natale, l’Umbria si impegna a procedere autonomamente, dimostrando la propria determinazione a perseguire una politica energetica indipendente e proattiva, capace di rispondere alle esigenze del territorio e di promuovere un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo.
La priorità è garantire la sicurezza energetica, l’occupazione e la tutela dell’ambiente per le generazioni future.

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