lunedì 8 Settembre 2025
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Umbria: Mobilità, Politica e PNRR, una Questione di Dignità.

L’invocazione del “diritto alla mobilità” degli umbri come bandiera per rivendicazioni partitiche rappresenta una distorsione inaccettabile, un tentativo di strumentalizzare un tema cruciale per fini ideologici.
Questa pratica, denunciata con fermezza, mina la coerenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un’iniziativa concepita con l’obiettivo primario di elevare la qualità della vita dei pendolari, promuovere servizi di trasporto più efficienti e sostenibili, e non fornire pretesti per giustificare disagi preesistenti.
L’Umbria, regione lungi dall’essere indifferente alle esigenze del proprio territorio, ha investito risorse significative per migliorare la propria infrastruttura di trasporto.
Tuttavia, l’efficacia di tali investimenti è compromessa dalla mancata osservanza di obblighi contrattuali da parte di RFI e Trenitalia.
L’assenza di soluzioni alternative adeguate durante i lavori in corso, unita alla carenza di comunicazioni tempestive e trasparenti, espone i cittadini umbri a disagi inaccettabili, erodendo la fiducia nelle istituzioni e nel processo di sviluppo.
Il PNRR, nella sua visione originaria, ambiva a rappresentare un motore di progresso inclusivo, un catalizzatore per la crescita territoriale, evitando che regioni come l’Umbria si trovassero nell’isolamento, costrette a sopperire alla carenza di servizi pubblici con soluzioni individuali, spesso gravose economicamente e ambientalmente.
L’attuale situazione, caratterizzata da ritardi, interruzioni e inefficienze, tradisce questo ideale, mettendo a rischio la coesione sociale ed economica della regione.

È imperativo che il Governo, anziché rimanere inerte, intervenga con urgenza, sollecitando RFI e Trenitalia a rispettare i propri impegni e a garantire la continuità del servizio.
La riattivazione della Direttissima, un’arteria strategica per la regione, assume un’importanza capitale, non solo per il collegamento infrastrutturale, ma anche come simbolo di un impegno concreto verso i cittadini.
È auspicabile un cambio di paradigma nell’approccio politico a questa problematica.

Si richiede alla destra di abbandonare le divisioni ideologiche e di aderire a una collaborazione costruttiva, focalizzata sul bene comune.
La risoluzione di questa crisi non può essere subordinata a logiche partitiche, ma deve essere affrontata con spirito di responsabilità e un’attenzione particolare alle esigenze dei cittadini umbri, al fine di scongiurare il rischio di un ulteriore isolamento e garantire un futuro di sviluppo sostenibile per l’intera regione.

La politica deve essere al servizio del territorio, non strumentale al raggiungimento di obiettivi ideologici.

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