Riorientare l’istruzione: la legge “Non più di 20 per classe” e il futuro della scuola umbraIn Umbria, una proposta legislativa di portata significativa si fa avanti per ridefinire il paradigma dell’istruzione: la legge popolare “Non più di 20 per classe”.
Presentata ufficialmente a Perugia, questa iniziativa, promossa da Alleanza Verdi e Sinistra, ambisce a trasformare il tessuto scolastico, affrontando criticità strutturali e rispondendo alle specifiche esigenze del territorio umbro.
L’iniziativa, presentata con il contributo dell’onorevole Elisabetta Piccolotti, del consigliere regionale Fabrizio Ricci e dell’assessore regionale all’istruzione Fabio Barcaioli, mira a superare il limite attuale imposto dal decreto Gelmini, intervenendo direttamente sul numero minimo e massimo di alunni per classe.
L’obiettivo non è semplicemente ridurre il numero di studenti, ma garantire un ambiente di apprendimento più stimolante e personalizzato, favorendo l’interazione tra insegnante e alunno e promuovendo un’istruzione di qualità accessibile a tutti.
La legge propone una riallocazione di risorse, pari a 500 milioni di euro annui, attualmente destinati al finanziamento della scuola privata e paritaria, escludendo, però, i finanziamenti all’infanzia.
Questa scelta strategica mira a indirizzare investimenti verso il potenziamento della scuola pubblica, un pilastro fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico della regione.
La proposta si pone anche in contrasto con le recenti tendenze governative volte ad aumentare i finanziamenti al settore privato, sottolineando la priorità di un sistema scolastico pubblico solido e inclusivo.
L’Umbria, con le sue aree interne e la sua sfida demografica, rappresenta un caso emblematico dell’importanza di questa iniziativa.
La diminuzione della popolazione e il fenomeno dello spopolamento rischiano di portare alla chiusura di scuole e classi, con conseguenze devastanti per i territori marginali.
La legge “Non più di 20 per classe” si propone come alternativa concreta, garantendo la presenza di scuole aperte e funzionanti, fattore cruciale per il mantenimento della vitalità sociale ed economica delle comunità locali.
L’assessore Barcaioli ha sottolineato come l’adesione all’iniziativa rappresenti una priorità rispetto ad altre questioni, spesso di natura più superficiale, come il dibattito sull’uso dei dispositivi mobili a scuola.
Fabrizio Ricci ha evidenziato come la situazione umbra veda classi sovraffollate, con numeri che superano spesso le 25 unità, aggravando ulteriormente la sfida di garantire un’istruzione adeguata a tutti, inclusi gli studenti con disabilità.
La legge, secondo Ricci, incide positivamente su questo problema, contribuendo a rafforzare la scuola pubblica, a preservare le aree interne e a contrastare lo spopolamento.
L’iniziativa “Non più di 20 per classe” si configura quindi come un progetto ambizioso e necessario, volto a ripensare il modello scolastico umbro, con un focus particolare sulle esigenze del territorio e sulla promozione di un’istruzione pubblica di qualità, accessibile a tutti e capace di affrontare le sfide del futuro.
Si tratta di un segnale forte verso un sistema scolastico più equo, inclusivo e attento alle specificità delle comunità locali.