La Regione Umbria sta delineando un ambizioso piano strategico volto a trasformare il contributo economico destinato alle neo mamme in un investimento sistemico per l’ampliamento e la strutturazione di servizi per l’infanzia, con particolare attenzione al potenziamento dei nidi pubblici a tariffe agevolate.
L’iniziativa, discussa durante il question time dell’Assemblea Legislativa dalla Presidente Stefania Proietti, si inserisce in un contesto demografico allarmante che affligge non solo l’Umbria, ma l’intero territorio nazionale.
Il dibattito è stato innescato da un’interrogazione presentata dai consiglieri Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti (PD), che ha posto l’attenzione sulla misura del contributo regionale di 1.200 euro destinato alle neo mamme.
I dati forniti dall’Agenzia Umbria Ricerche delineano uno scenario preoccupante: dal 2015 si registra un drastico calo del 40% delle nascite, accompagnato da un saldo naturale negativo che perdura da oltre un decennio.
Questa situazione, lungi dall’essere un mero fenomeno statistico, riflette una crisi sociale e culturale più ampia, con implicazioni profonde per il futuro economico e sociale della regione.
La risposta della Presidente Proietti ha evidenziato come l’attuale contributo economico, inizialmente concepito come misura temporanea, si configuri come punto di partenza per un intervento più ampio e duraturo.
L’obiettivo è quello di canalizzare le risorse derivanti dai fondi europei – un investimento di portata significativa, protratto nel tempo – verso la creazione di servizi educativi per l’infanzia solidi e istituzionalizzati, che vadano oltre l’assistenza economica diretta alle famiglie.
Il contributo di 1.200 euro, destinato a partire dal 2026 per le madri lavoratrici, in cerca di occupazione, e per le famiglie affidatarie e adottive, rappresenta un segnale tangibile di attenzione verso la genitorialità, ma è concepito come uno strumento transitorio.
L’impegno della Giunta regionale si orienta verso la creazione di un sistema di servizi per l’infanzia accessibile e di qualità, che promuova la conciliazione tra vita familiare e professionale e sostenga attivamente i genitori nel loro percorso educativo.
Il consigliere Filipponi ha espresso grande soddisfazione per l’impegno finanziario della Regione, pari a 3,4 milioni di euro – una cifra senza precedenti – sottolineando come questo investimento si tradurrà in un contributo strutturale, favorendo l’accesso ai nidi pubblici e contribuendo a invertire la tendenza al calo demografico.
L’iniziativa si configura come un atto di resilienza, un tentativo di contrastare l’inverno demografico attraverso un investimento mirato sulla famiglia e sulla sua capacità di procreare e crescere nuovi cittadini, ponendo le basi per un futuro più prospero e sostenibile per l’Umbria.
L’attenzione ora si concentra sulla concreta implementazione del piano, garantendo che i fondi siano utilizzati in modo efficace e trasparente, e che i servizi offerti siano realmente in grado di rispondere alle esigenze delle famiglie umbre.






