L’adozione delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) in Umbria, pur rappresentando un passo verso una maggiore tutela dell’autodeterminazione del paziente, si colloca in una fascia inferiore alla media nazionale.
I dati aggiornati al 31 dicembre 2023, elaborati dall’Osservatorio DAT dell’associazione Luca Coscioni, indicano la deposizione di 2.286 DAT, corrispondenti a una media di un documento ogni 225 residenti.
Questo posizionamento, sebbene non drammatico, colloca la regione umbra tra le cinque regioni italiane con il più basso tasso di adozione, sollevando interrogativi sulle dinamiche di consapevolezza e sulla percezione del diritto garantito dalla legge 219/2017.
Analizzando la distribuzione territoriale all’interno della regione, emergono differenze significative tra le province di Terni e Perugia.
Nella provincia di Terni, si contano 946 DAT, con un rapporto di un documento ogni 186 abitanti, indicando una maggiore propensione alla pianificazione anticipata delle cure rispetto alla provincia di Perugia, dove il rapporto si attesta a un documento ogni 253 residenti.
Queste disparità provinciali suggeriscono l’importanza di interventi mirati e differenziati per favorire una più ampia diffusione della conoscenza e dell’utilizzo delle DAT in tutta la regione.
L’associazione Luca Coscioni ha recentemente lanciato “Oggi scegli tu”, una campagna informativa di portata nazionale volta a sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle DAT.
Questa iniziativa, che ha coinvolto cinema, schermi digitali, emittenti televisive e radiofoniche, e la stampa, ha contribuito a diffondere il messaggio del diritto all’autodeterminazione medica, un principio cardine garantito dalla legge 219/2017.
L’obiettivo primario è informare i cittadini sulla possibilità di pianificare, in anticipo, le proprie scelte terapeutiche, preservando la propria volontà anche in situazioni di incapacità di esprimersi.
La DAT rappresenta un’estensione cruciale del diritto all’autodeterminazione, estendendosi a fasi cruciali dell’esistenza e rafforzando la capacità del singolo di esercitare un controllo attivo sul proprio percorso di cura.
Superare le barriere informative e culturali che ancora ostacolano la piena implementazione di questo diritto, implica non solo una maggiore diffusione di campagne di sensibilizzazione, ma anche un impegno da parte di professionisti sanitari, istituzioni e associazioni nel promuovere una cultura della pianificazione anticipata e della condivisione delle scelte terapeutiche con i propri cari e con il proprio medico curante.
La diffusione delle DAT non è semplicemente una questione di conformità legislativa, ma un investimento nella dignità e nel rispetto della persona, un diritto fondamentale che contribuisce a una società più consapevole e attenta alla centralità del paziente.







