venerdì 1 Agosto 2025
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Umbria: Rilancio Aree Interne, Tra Sfide e Nuove Strategie

Umbria: Rilancio delle Aree Interne tra Sfide, Strategie e Visioni ComplesseLa questione dello spopolamento delle aree interne dell’Umbria, e più in generale del centro Italia, è al centro di un dibattito acceso, alimentato dall’implementazione del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI).
Lungi dall’essere un semplice problema demografico, si tratta di una sfida politica, culturale ed economica che investe il tessuto sociale e l’identità stessa della regione.

La recente pubblicazione “Mondi da custodire”, promossa dalla Chiesa, testimonia l’interesse e la sensibilità verso una realtà spesso marginalizzata.
L’assessore regionale Simona Meloni, in un’intervista rilasciata a *La Voce*, sottolinea l’importanza di evitare una lettura semplicistica e allarmistica del PSNAI.
L’utilizzo del termine “spopolamento irreversibile” risulta improprio e fuorviante, poiché la Regione Umbria sta attivamente lavorando per contrastare tale scenario, mettendo in campo misure sia ordinarie che straordinarie.
La visione dell’assessore va oltre la mera tutela dei comuni più isolati, includendo le città medie, che svolgono un ruolo cruciale nel processo di trasformazione territoriale.

Il PSNAI destina risorse significative all’Umbria, con 59 comuni (il 64% del totale) coinvolti nelle strategie finanziate attraverso i programmi Fesr e Fse+, per un investimento complessivo di oltre 40 milioni di euro, a cui si aggiungono 8 milioni di euro dalla Legge di Stabilità nazionale.

Questa ingente somma, destinata a circa 226.000 abitanti (il 26% della popolazione regionale), rappresenta un’opportunità cruciale per lo sviluppo sostenibile delle aree interne.
La Giunta regionale ha varato il progetto “Valnerina Accogliente”, un intervento di circa 9,2 milioni di euro che si pone in netta contrapposizione alla logica di dismissione delineata dal PSNAI.

Questo piano strategico mira a rafforzare la mobilità, promuovere la cultura, stimolare l’occupazione, migliorare i servizi alla persona e potenziare le infrastrutture educative.
L’iniziativa, frutto di una collaborazione sinergica tra Regione, Comuni e realtà locali, mira a creare opportunità, valorizzare il patrimonio culturale e sostenere chi sceglie di vivere e investire nei piccoli borghi.
Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia e rappresentante di Autonomie locali italiane, evidenzia come le Aree Interne costituiscano la spina dorsale del Paese.
Pur riconoscendo l’importanza delle risorse disponibili, Presciutti ne sottolinea l’insufficienza per garantire un vero rilancio.

È necessaria una visione condivisa e di lungo respiro, focalizzata su sanità, istruzione, mobilità e sviluppo sostenibile, superando interventi frammentari e misure temporanee.
L’Umbria, in particolare, può aspirare a diventare una cerniera strategica tra Nord e Sud, collegando territori e culture diverse.

Roberta Tardani, sindaca di Orvieto e delegata Anci Umbria per le Aree Interne, sottolinea che le risorse finanziarie, pur rappresentando un’opportunità significativa, non devono essere considerate l’unico parametro di valutazione.

L’esperienza dell’Umbria come Area pilota dimostra che la reale efficacia degli interventi dipende non solo dalla quantità di denaro disponibile, ma soprattutto da come queste risorse vengono indirizzate e finalizzate agli obiettivi e alle priorità dei Comuni.
La sfida non si limita alla mera sopravvivenza, ma mira a garantire servizi essenziali, inclusione sociale e opportunità economiche, creando un ambiente favorevole alla permanenza e all’investimento nel proprio territorio.
La qualità della strategia, la capacità di innovare e di creare sinergie tra diversi attori, rappresentano le vere chiavi per costruire un futuro solido e prospero per le comunità delle aree interne umbre.
L’obiettivo è trasformare queste aree in laboratori di resilienza, sostenibilità e innovazione, capaci di valorizzare il proprio patrimonio culturale e di offrire nuove opportunità per le generazioni future.

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