venerdì, 18 Luglio 2025
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Umbria-Roma: Nodo cruciale per la mobilità e lo sviluppo regionale.

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La questione relativa all’utilizzo della linea direttissima tra l’Umbria e Roma, e le conseguenti disagi per pendolari, lavoratori e turismo, rappresenta un nodo cruciale per lo sviluppo regionale, ben al di là di dinamiche puramente politiche.
La recente delibera n.

178/2024 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), che ha generato l’attuale crisi, non può essere interpretata come un atto di volontà governativa o una manovra ideologica del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, bensì come una decisione tecnica che esige ora un’analisi approfondita e un’azione sinergica tra tutti gli attori coinvolti.
Ignorare le reali implicazioni di questa situazione, lasciandosi trascinare in sterili polemiche, sarebbe un errore imperdonabile, soprattutto considerando l’impegno economico e strategico che l’Umbria ha profuso negli ultimi anni per modernizzare il proprio sistema di trasporto.
La visione lungimirante dell’amministrazione precedente, con l’investimento di 175 milioni di euro per l’acquisizione di dodici nuovi treni elettrici Alstom, rappresenta un patrimonio inestimabile.

Questi mezzi, progettati per raggiungere velocità fino a 200 km/h e dotati di tecnologie all’avanguardia, avrebbero dovuto garantire un collegamento rapido e efficiente con Roma e Firenze, segnando una svolta decisiva per la mobilità regionale e la sua apertura verso l’esterno.
La contingenza attuale, caratterizzata da rallentamenti e disagi, è in parte riconducibile all’ampio programma di manutenzione straordinaria in corso su gran parte della rete ferroviaria nazionale, un intervento massiccio finanziato in larga misura dai fondi del Pnrr.
Questo piano, mai realizzato in precedenza con una tale portata, è imprescindibile per garantire la sicurezza e l’affidabilità dell’infrastruttura, con benefici anche per l’Umbria in termini di riduzione dei tempi di percorrenza grazie alla maggiore potenza dei nuovi treni Alstom.
Tuttavia, la risoluzione del problema non si limita alla conclusione dei lavori di manutenzione da parte di RFI.
Richiede un impegno concreto da parte della politica, improntato all’ascolto attivo delle esigenze dei cittadini e alla ricerca di soluzioni innovative ed efficaci.
La delibera ART, in particolare, necessita di un’attenta revisione, al fine di minimizzare l’impatto negativo sui servizi ferroviari regionali.
L’Umbria ha storicamente sofferto di un senso di isolamento, un fardello che ha limitato il suo sviluppo economico e sociale.
La Lega, insieme alle forze di centrodestra, ha dato un contributo importante per superare questo ostacolo, e ora è imperativo portare a compimento quell’ambizioso obiettivo.
Questo richiede una collaborazione stretta e costante tra Governo, ART e Gruppo FS, un percorso che la Lega intende percorrere con determinazione, al fine di restituire all’Umbria la mobilità, il progresso e la speranza in un futuro migliore.
La priorità assoluta deve essere quella di fornire risposte concrete e tempestive ai cittadini, trasformando la sfida attuale in un’opportunità di crescita e di riscatto per l’intera regione.

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