L’Umbria si appresta a onorare il compiuto ottavo centenario del Transito di San Francesco d’Assisi, un evento di portata nazionale e internazionale, ben oltre i confini regionali.
La ricorrenza non è semplicemente un’occasione di celebrazione, ma un’opportunità di riflessione profonda sul significato del messaggio francescano e la sua risonanza nel contesto contemporaneo.
Il governo, rappresentato a Assisi per i Primi Vespri dal sottosegretario Emanuele Prisco, sottolinea l’importanza dell’evento con la presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 4 ottobre, data destinata a tornare festa nazionale dal 2026, una decisione parlamentare che testimonia il valore universale dell’eredità di San Francesco.
La scelta di reintrodurre la festa nazionale del 4 ottobre non è un mero atto formale, ma un riconoscimento tangibile dell’impatto duraturo del messaggio di pace, fratellanza e umiltà che Francesco ha lasciato al mondo.
In un’epoca segnata da conflitti, disuguaglianze e crisi ambientali, le sue parole e il suo esempio risuonano con particolare urgenza, offrendo una bussola morale e spirituale per affrontare le sfide del presente.
La celebrazione dell’Anno Francescano rappresenta, quindi, un’occasione privilegiata per l’Umbria.
Il territorio, profondamente legato alla figura del santo, potrà accogliere fedeli, studiosi e visitatori da tutto il mondo, contribuendo a rafforzare la sua identità religiosa e culturale.
Questo afflusso di persone, stimolato da eventi e iniziative dedicate a Francesco, porterà benefici economici e turistici, ma soprattutto offrirà la possibilità di riscoprire e valorizzare il patrimonio artistico, storico e spirituale della regione.
Tuttavia, la celebrazione del Transito di San Francesco non deve limitarsi a festeggiamenti e rituali.
È fondamentale che l’eredità francescana ispiri un impegno concreto per la costruzione di una società più giusta, equa e sostenibile.
Dall’attenzione ai più deboli e ai marginalizzati alla promozione del dialogo interreligioso e alla cura del creato, il messaggio di Francesco continua a illuminare il cammino verso un futuro migliore per l’umanità.
La festa nazionale, rinata, diventerà quindi non solo un ricordo, ma un impegno attivo a seguire l’esempio di San Francesco, testimone di una spiritualità radicale e profondamente umana.







