La recente attenzione ministeriale rivolta al Liceo Scientifico Alessi di Perugia, un segnale certamente positivo, non può celare una realtà più ampia e complessa che investe il sistema scolastico umbro. L’assessore regionale all’Istruzione, Fabio Barcaioli, sottolinea come la regione stia vivendo una fase di inedite sfide, un accumulo di problematiche che mettono a dura prova la tenuta e la funzionalità delle istituzioni formative.Al di là della legittima voce di disagio del Liceo Alessi, emergono altre situazioni di grave allarme. L’Istituto comprensivo Perugia 12, cuore pulsante di un quartiere popoloso come Ponte San Giovanni, si confronta con un crollo demografico che ne mette seriamente in discussione la sopravvivenza. La prospettiva di una chiusura rappresenta un colpo durissimo per una comunità che rischia di perdere un punto di riferimento essenziale, un luogo di aggregazione sociale, di crescita culturale e di integrazione, in un contesto già segnato da fragilità e marginalità. La scuola non è solo un edificio, ma un ecosistema sociale che contribuisce alla coesione territoriale e al benessere dei cittadini.Non meno preoccupante è la situazione della scuola Cocchi-Aosta di Todi, dove l’accumulo di difficoltà gestionali e amministrative ha generato un clima di profonda insoddisfazione tra docenti, studenti e famiglie. Queste problematiche non si riducono a semplici inefficienze operative; riflettono una crisi di fiducia nel sistema, una percezione di inadeguatezza che mina l’autorità delle istituzioni e la motivazione degli operatori.L’assessore Barcaioli esprime quindi un appoggio concreto alle richieste del sindacato Gilda, che denuncia l’inadeguatezza del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, fonte di tensioni e conflitti all’interno delle scuole. Questo sistema, apparentemente neutro e oggettivo, rischia di premiare dinamiche poco trasparenti e di penalizzare le competenze più rilevanti per la gestione efficace di un istituto.L’assessore invita il Ministro Valditara ad assumersi la responsabilità di affrontare con priorità queste criticità, proponendo un intervento urgente e mirato attraverso il direttore regionale. Non si tratta solo di risolvere singoli problemi, ma di avviare un processo di riforma profonda, capace di ripensare il modello di scuola e di rispondere alle nuove esigenze della società.La Regione Umbria si dichiara pronta a collaborare attivamente con l’Ufficio scolastico regionale, ma ribadisce l’importanza di un approccio sinergico e coordinato, che coinvolga tutti gli attori istituzionali. La speranza è che entro l’inizio del nuovo anno scolastico, si possano concretizzare soluzioni efficaci e durature, che restituiscano serenità e fiducia nel futuro della scuola umbra, un bene prezioso per l’intera comunità. Il destino della scuola è strettamente legato al futuro della regione.
Umbria, scuole a rischio: crisi profonda e appello al Ministro
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