Un anno è trascorso dall’avvio dell’amministrazione regionale guidata dalla Presidente Proietti, un periodo che, a giudizio di ampi settori della popolazione e dell’opposizione, si rivela segnato da una crescente distanza tra le ambiziose promesse elettorali e i risultati tangibili.
L’analisi dei dati attuali dipinge un quadro allarmante, in particolare per quanto concerne il servizio sanitario.
L’impegno iniziale di azzerare le liste d’attesa, cronistato come un obiettivo prioritario nei primi cento giorni di governo, è miseramente fallito.
I numeri ufficiali, lontani da qualsiasi segnale di miglioramento, denotano un incremento significativo – un balzo del 55% – rispetto alla situazione preesistente, portando le attese a un vertiginoso picco di 68.000 persone.
Questo dato, particolarmente rilevante se comparato con l’andamento positivo registrato a livello nazionale, solleva interrogativi profondi sulla capacità di gestione delle risorse e sulla definizione delle priorità politiche.
La criticità sanitaria si intreccia con una più ampia narrazione di stallo e inversione di tendenza che affligge la regione.
Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco, evidenzia come il fallimento delle promesse iniziali sia solo la punta dell’iceberg di un quadro complessivo caratterizzato da disorganizzazione e mancanza di visione strategica.
Il caos nel settore sanitario è alimentato da una serie di scelte politiche controverse e da una gestione percepita come inefficiente.
L’interruzione dei lavori su infrastrutture cruciali, come il Nodo di Perugia e il termovalorizzatore, si traduce in un aumento della pressione sulle discariche esistenti, con ripercussioni negative sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini.
L’assenza di progressi concreti nella realizzazione del nuovo ospedale di Terni, un’opera attesa da anni e fondamentale per l’assistenza sanitaria di una vasta area del territorio, è un ulteriore tassello di una gestione che appare incapace di rispondere alle esigenze reali della popolazione.
La regione Umbria, un territorio ricco di storia, cultura e potenzialità, rischia di perdere terreno rispetto ad altre realtà italiane ed europee, compromettendo il suo sviluppo economico e sociale.
La comunità umbra aspira a un’amministrazione che si dimostri seria, competente e capace di trasformare le parole in azioni concrete, producendo risultati misurabili e duraturi.
La richiesta è chiara: non più promesse vuote, ma una governance orientata all’efficienza, alla trasparenza e al benessere dei cittadini.
L’Umbria merita un futuro di crescita e prosperità, un futuro che passa attraverso una leadership responsabile e proiettata verso l’innovazione e il progresso.








