L’Umbria, con l’approvazione della sua designazione come Zona Economica Speciale (ZES), si apre a una nuova fase di sviluppo, un processo a cui la consigliera regionale della Lega, Donatella Tesei, attribuisce un valore strategico.
La decisione non è frutto di un’iniziativa improvvisa, bensì l’esito di un percorso pluriennale, avviato durante il suo precedente incarico di Presidente della Regione, volto a superare le criticità strutturali che storicamente hanno frenato il potenziale economico umbro.
L’istituzione di una ZES si configura come uno strumento di indirizzo fondamentale per stimolare l’afflusso di capitali, rivitalizzare il tessuto produttivo locale e creare opportunità occupazionali qualificate.
In una regione come l’Umbria, dotata di un ricco patrimonio culturale, naturale e di competenze specialistiche, ma spesso limitata da barriere logistiche, infrastrutturali e da una complessiva carenza di investimenti, una ZES offre la possibilità di innescare un circolo virtuoso di crescita e innovazione.
La consigliera Tesei sottolinea che l’approvazione della ZES rappresenta la concretizzazione di una battaglia istituzionale protrattasi nel tempo, un impegno costante per liberare l’Umbria da vincoli e favorire l’accesso a misure di incentivazione precedentemente riservate ad altre aree geografiche.
Il lavoro svolto nelle precedenti legislature ha mirato a posizionare l’Umbria come una regione in transizione, con un forte potenziale di sviluppo che necessita di un supporto mirato da parte delle istituzioni nazionali.
Tra le iniziative chiave citate, spicca il progetto di riconversione industriale dell’area ex Merloni, un’operazione complessa che richiede investimenti significativi e la creazione di nuove sinergie industriali.
Parallelamente, l’impegno nella collaborazione strategica con la Regione Marche per la definizione di una visione logistica integrata dimostra la volontà di superare le divisioni amministrative e creare una rete di infrastrutture efficiente e competitiva.
L’inserimento delle Zone logistiche semplificate nel quadro normativo nazionale ha rappresentato un altro passo cruciale per ridurre la burocrazia e facilitare l’insediamento di nuove imprese.
La designazione della ZES non si limita a un atto formale, ma si prefigge di attrarre investimenti esteri, promuovere l’innovazione tecnologica e favorire la creazione di nuovi modelli di business sostenibili.
Si tratta di un’opportunità per valorizzare il capitale umano umbro, promuovere la formazione professionale e creare un ambiente favorevole all’imprenditorialità.
L’Umbria, con la ZES, si propone di diventare un polo di eccellenza in settori strategici come l’agroalimentare di qualità, il turismo esperienziale, le energie rinnovabili e le tecnologie digitali, contribuendo alla crescita economica nazionale e rafforzando il suo ruolo nel contesto europeo.
Il percorso intrapreso, lungimirante e basato su un’analisi approfondita delle esigenze del territorio, getta le basi per un futuro più prospero e competitivo per l’Umbria.