venerdì 17 Ottobre 2025
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UmbriaLibri 2025: Natura, Ferite e Rinascita tra le Pagine

UmbriaLibri 2025 si preannuncia come un’esplorazione profonda e stratificata del rapporto tra l’umanità e il suo ambiente, incarnata nel tema “Stati di Natura”.

L’edizione, guidata dal direttore artistico Nicola Lagioia, si propone di tessere un dialogo complesso tra le ferite inflitte al mondo dalla violenza – una realtà globale sempre più pressante – e la necessità urgente di ristabilire un’armonia intrinseca con la natura e con noi stessi.

Il festival, che si svilupperà tra Perugia (24-26 ottobre) e Terni (28-30 novembre), offrirà un programma ricco di oltre 160 eventi, un vero e proprio crogiolo di voci, riflessioni e prospettive.

Il manifesto, opera evocativa dell’illustratore Alessandro Baronciani, sintetizza l’essenza del tema: una giovane donna immersa in un paesaggio naturale, un libro tra le mani, una ferita sul viso.
Un’immagine potente che simboleggia la resilienza umana, la capacità di sopravvivere e di trovare significato anche nel dolore, un monito a non dimenticare le cicatrici del passato.

UmbriaLibri 2025 non sarà solo un palcoscenico per i grandi autori, nazionali e internazionali, ma un vero e proprio laboratorio culturale.

Un ruolo cruciale sarà affidato ai gruppi di lettura, sempre più diffusi e vitali nel panorama italiano.

Questi gruppi, veri e propri motori di condivisione e di interpretazione, avranno il compito di “adottare” i libri presentati in rassegna, confermando il valore della lettura partecipata e collettiva.

Il processo di “adozione” diviene così un sigillo di autenticità, una garanzia che l’opera abbia toccato le corde più profonde del lettore.
L’edizione celebrerà anche l’eredità del grande editore Severino Cesari, attraverso un premio a suo nome e la promozione del “metodo Cesari”, un approccio all’editoria che ha scoperto e valorizzato talenti straordinari.
Il rischio di perdere questo patrimonio culturale ed editoriale è reale, e UmbriaLibri si fa portavoce della necessità di preservarlo e tramandarlo alle future generazioni.
La scelta dell’Umbria come cornice dell’evento non è casuale.

La regione, terra di San Francesco, di Aldo Capiti e di Goffredo Fofi, incarna un profondo messaggio di pace e di non violenza.
In un’epoca segnata da crescenti tensioni e conflitti, l’Umbria offre un’oasi di serenità e un esempio di come l’armonia con la natura possa essere fonte di ispirazione e di rinnovamento spirituale.
Il festival, quindi, si configura come un invito a riscoprire i valori di compassione, di tolleranza e di rispetto, necessari per costruire un futuro più giusto e sostenibile.
La riflessione non si limita alla dimensione locale, ma si proietta in un contesto globale, esortando a un cambiamento di paradigma che metta al centro l’umanità e il suo legame con il mondo che la circonda.

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