domenica, 8 Giugno 2025
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Val di Chiana, Giani ferma: la stazione media non a Creti.

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La ferma opposizione della Regione Toscana alla localizzazione della stazione media Etruria dell’alta velocità a Creti è stata riaffermata con forza dal Presidente Eugenio Giani, in un contesto che trascende la mera discussione urbanistica, intrecciandosi con questioni di sviluppo territoriale, sostenibilità ambientale e priorità strategiche per il futuro della Val di Chiana. Intervenendo a Castiglione del Lago, in occasione della stipula di un accordo con l’Umbria per la valorizzazione del Trasimeno, Giani ha espresso un dissenso categorico, motivandolo non solo con argomentazioni di ordine tecnico, ma soprattutto con una visione ampia e lungimirante del ruolo che la Regione Toscana intende assumere nella gestione del suo territorio.La scelta di Creti, a suo avviso, rappresenterebbe una cesura inaccettabile con un modello di sviluppo basato sulla riconquista di aree agricole precedentemente compromesse da interventi di bonifica. Un’operazione di “colata di cemento” in un contesto così delicato e fragile, dove anni di impegno e investimenti hanno permesso di restituire alla coltivazione terreni vitali per l’economia regionale, sarebbe un passo indietro inaccettabile. La costruzione di una stazione ferroviaria ad alta velocità, situata in una posizione defilata rispetto alla rete ferroviaria tradizionale, accentuerebbe ulteriormente l’incoerenza strategica dell’intervento, minando le potenzialità di sviluppo che la Val di Chiana meriterebbe.Il Presidente Giani ha quindi proposto un’alternativa concreta: Rigutino. Questa località, a differenza di Creti, si inserirebbe in un contesto più coerente con le esigenze di sviluppo del territorio, offrendo la possibilità di creare una connessione efficace con la rete ferroviaria esistente e di promuovere una crescita equilibrata e sostenibile. La scelta di Rigutino non è quindi una mera questione di localizzazione, ma la dichiarazione di un principio fondamentale: la priorità assoluta della salvaguardia del patrimonio agricolo e ambientale della Val di Chiana, unitamente alla necessità di pianificare infrastrutture che siano realmente integrate nel tessuto territoriale, a beneficio di tutta la comunità. Si tratta di una scelta che riflette una visione a lungo termine, orientata alla creazione di un futuro più verde e prospero per la Toscana.

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