Water Way: Ripartire per il Futuro della Cascata delle Marmore

L’inerzia che ha afflitto per oltre due decenni il progetto Water Way alla Cascata delle Marmore, un’opera di straordinaria visione strategica per il territorio umbro, richiede una serrata e urgente revisione di intenti da parte della Giunta regionale, affiancata da un rinnovato impegno del Comune di Terni.
Lo afferma Enrico Melasecche, capogruppo della Lega Umbria, ripercorrendo le tappe di un’iniziativa nata alla fine degli anni ’90, quando, nel suo ruolo di vicesindaco, contribuì a trasformare un’area degradata in un parco naturalistico organizzato, capace di attrarre un flusso annuale di visitatori superiore a 500.000 unità.

L’idea originale, radicata nella necessità di integrare un’infrastruttura innovativa con il consolidamento delle pendici rocciose della cascata, si concretizzò nella proposta di un ascensore dall’impronta tecnologica avanzata, un progetto che, nonostante il parere favorevole della Soprintendente Garibaldi, si arenò per esaurimento dei finanziamenti.
Nel 2018, con il ruolo di assessore all’Urbanistica del Comune di Terni, Melasecche ha ripreso in mano l’idea, ricevendo una proposta di project financing da un’impresa di costruzioni che aveva sviluppato un concetto più ampio: la Water Way.
Questo sistema complesso prevede la risalita in ascensore partendo dall’area di Campacci, la discesa lungo il letto del fiume Velino fino al salto della Cascata, e, successivamente, un percorso in battelli elettrici lungo il canale Drizzagno per raggiungere il lago di Piediluco, aprendo la prospettiva di un’estensione verso Rieti.
L’integrazione tra la Cascata delle Marmore e il lago di Piediluco rappresenta un’opportunità irrinunciabile per il territorio, attualmente penalizzato da un turismo frammentario e superficiale.
Si tratta di un’area geografica di inestimabile bellezza, dotata di un potenziale ancora in gran parte inespresso, che merita un investimento strategico per favorire sviluppo economico, creazione di posti di lavoro e crescita turistica sostenibile.

Il progetto Water Way consentirebbe di trasformare una visita occasionale in un’esperienza immersiva e di alto profilo, capace di fidelizzare i visitatori e di generare un impatto positivo sull’economia locale.

In questo contesto, l’attenzione si rivolge anche alla Fondazione Carit, che in passato si era mostrata disponibile a sostenere la progettazione esecutiva e il finanziamento dell’opera, ipotizzando la realizzazione di un ascensore in acciaio inox e cristallo a geometria variabile.

Un interesse che andrebbe rispolverato e riattivato, dando vita a un gruppo di lavoro che coinvolga anche le associazioni locali.
L’iniziativa si inserisce in un quadro infrastrutturale e turistico in evoluzione, che comprende il completamento della superstrada Terni-Rieti, la riqualificazione del Centro di canottaggio D’Aloja, lo sviluppo di progetti culturali e museali nell’area di Campacci e la valorizzazione di attrattive ambientali come la ciclopedonale Staino-Cascata.
Un’infrastruttura che, insieme all’ascensore, permetterebbe di ridurre significativamente il traffico veicolare, migliorare la qualità dell’aria e preservare l’integrità del paesaggio naturale.

Il progetto Water Way è perfettamente coerente con le nuove tendenze del turismo sostenibile, integrate da attrazioni emergenti come il parco avventura sul Nera e le attività storiche di rafting.Con questa interrogazione, Enrico Melasecche sollecita la Giunta regionale a superare l’ambiguità e a prendere una decisione chiara e responsabile: investire in una visione di sviluppo moderna, sostenibile e concreta.
Non si tratta di un’utopia, bensì di un progetto maturo, studiato nel dettaglio, che aspetta solo una scelta politica coraggiosa.
Rinunciarvi equivarrebbe a tradire le aspettative del territorio e a rinnegare il potenziale di crescita di un’area geografica unica al mondo.

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