Il governo italiano si appresta a estendere il regime delle Zone Economiche Speciali (ZES) alle regioni di Umbria e Marche, in un’iniziativa volta a stimolare investimenti mirati e a promuovere una trasformazione strutturale dei territori, particolarmente esposti alle sfide della transizione energetica e industriale.
Lo schema di legge, destinato all’approvazione del Consiglio dei Ministri, rappresenta un tassello fondamentale di una strategia più ampia volta a colmare divari territoriali e a favorire la resilienza economica di aree cruciali per il futuro del Paese.
L’ampliamento delle ZES non è solo una questione di estensione geografica, ma un’occasione per ridefinire il ruolo e le funzioni di queste aree speciali, adattandole alle specificità socio-economiche di Umbria e Marche.
La composizione della cabina di regia, arricchita dalla presenza dei presidenti regionali, sottolinea l’importanza della governance condivisa e del coinvolgimento attivo degli enti locali nella definizione delle priorità di sviluppo.
Un elemento chiave del provvedimento è l’estensione ai nuovi territori delle attività della Struttura di Missione Zes e del suo portale web e Sportello Unico Digitale.
Questi strumenti, già operativi in altre regioni, saranno potenziati per rispondere alle esigenze specifiche di Umbria e Marche, semplificando le procedure amministrative e fornendo un punto di contatto centralizzato per gli investitori.
Entro un arco temporale di 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, si procederà ad un aggiornamento complessivo del Piano Strategico della ZES unica.
Questa revisione avrà l’obiettivo di delineare con precisione i settori economici da incentivare, i progetti da rafforzare e gli interventi prioritari per lo sviluppo sostenibile di Umbria e Marche.
Particolare attenzione sarà dedicata alla riconversione industriale, con un focus sulla transizione energetica, e alla definizione di precise modalità di attuazione delle misure di sostegno.
Il provvedimento introduce un sistema di agevolazioni fiscali legate agli investimenti in beni strumentali effettuati entro una finestra temporale ben definita, estendendosi dal primo gennaio al 15 novembre 2025.
Questo incentivo mira a catalizzare investimenti immediati e tangibili, creando un effetto volano per l’economia locale.
Inoltre, la legge stabilisce un regime semplificato per l’avvio di nuove attività economiche, industriali, produttive e logistiche, escludendo dalla necessità di autorizzazioni preliminari progetti non soggetti a segnalazione certificata di inizio attività o non richiedenti il rilascio di titoli abilitativi.
Questo approccio mira a ridurre gli oneri burocratici e a velocizzare i tempi di realizzazione degli investimenti, favorendo un clima più accogliente per gli imprenditori.
Il governo sottolinea l’importanza di un’attuazione efficiente e responsabile, affidando alle amministrazioni interessate il compito di implementare la legge con le risorse già disponibili, invitando a una gestione oculata e ottimizzata delle risorse umane, strumentali e finanziarie esistenti, nel rispetto della vigente normativa.
L’iniziativa si pone come un investimento nel futuro delle regioni di Umbria e Marche, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro, stimolare la crescita economica e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.