mercoledì 20 Agosto 2025
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ZES Umbria-Marche: Rilancio o Opportunità Mancata?

L’inserimento dell’Umbria, in congiunta con le Marche, nella Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno e aree centrali limitrofe, rappresenta un punto di svolta potenziale per il rilancio del territorio, un’opportunità strategica che esige una visione lungimirante e un impegno condiviso.

Lungi dall’essere un mero strumento burocratico, la ZES si configura come un vero e proprio acceleratore di sviluppo, capace di innescare una dinamica virtuosa di crescita economica, creazione di posti di lavoro qualificati e rafforzamento del tessuto produttivo umbro.

Il paradigma che sottende questa iniziativa va oltre la semplice riduzione della pressione fiscale.

La ZES, infatti, mira a ristrutturare profondamente l’architettura amministrativa, liberandola da procedure farraginose e creando un ambiente favorevole all’attrazione di investimenti, sia nazionali che internazionali.

La semplificazione burocratica, l’accesso facilitato a finanziamenti agevolati e la creazione di un quadro normativo chiaro e stabile sono elementi cruciali per stimolare l’imprenditorialità e incentivare l’innovazione.

Tuttavia, il successo della ZES non dipende unicamente dalla cornice legislativa.
È fondamentale un approccio partecipativo e inclusivo, che coinvolga attivamente tutti gli stakeholder del territorio.

Regioni, enti locali, imprese, sindacati, associazioni di categoria: ciascuno deve contribuire con la propria expertise e le proprie proposte, costruendo un progetto di sviluppo che sia veramente radicato nel territorio e risponda alle sue specifiche esigenze.

La definizione delle aree produttive da includere nella ZES non deve essere un esercizio teorico, ma una scelta ponderata, basata su un’analisi approfondita delle potenzialità e delle criticità del territorio.

Settori strategici come l’agroalimentare, il turismo, l’innovazione tecnologica e le energie rinnovabili devono essere prioritari, ma non a scapito di altre attività economiche che contribuiscono alla vitalità del territorio.
L’attivazione di sportelli unici dedicati e la programmazione di bandi mirati rappresentano strumenti essenziali per supportare le imprese nell’accesso alle agevolazioni previste dalla ZES.
È necessario, inoltre, garantire un coordinamento efficace tra Regione e Governo, per evitare sovrapposizioni e garantire che gli incentivi siano realmente accessibili a tutti i soggetti interessati.
Il rischio di scelte calate dall’alto o autoreferenziali è reale e potenzialmente dannoso.

La ZES sarà efficace solo se costruita dal basso, con il contributo attivo di chi fa impresa, di chi lavora e di chi vive i territori.
Per questo, un ciclo di incontri nei Comuni, con aziende, associazioni di categoria e rappresentanze sindacali, rappresenta un passo imprescindibile per raccogliere suggerimenti e proposte da portare in Regione.

L’obiettivo ultimo non è semplicemente una crescita economica, ma uno sviluppo reale, inclusivo e sostenibile, che porti benefici a tutta l’Umbria, creando opportunità di lavoro qualificato e migliorando la qualità della vita per tutti i cittadini.

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