L’espansione delle Zone Economiche Speciali (Zes) in Umbria e Marche rappresenta un’opportunità strategica che va ben oltre la mera questione dei crediti d’imposta.
Il nodo cruciale risiede nella semplificazione burocratica, un fattore abilitante per un investimento industriale più rapido e flessibile, capace di superare gli ostacoli posti dagli strumenti urbanistici preesistenti.
L’obiettivo è incentivare la realizzazione di nuovi impianti produttivi attraverso un sistema basato sul silenzio-assenso, riducendo i tempi di approvazione a un arco temporale di 30 giorni.
Questa visione, esposta durante una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni, sottolinea un cambio di paradigma nell’approccio allo sviluppo economico regionale.
Interventi di rilievo, durante l’incontro, sono stati offerti dal consigliere regionale Andrea Romizi, affiancato dal portavoce nazionale del partito, Raffaele Nevi, dalla segretaria provinciale di Perugia, Fiammetta Modena, e dal responsabile dei dipartimenti, Andrea Fora.
L’analisi condotta evidenzia come la gestione efficace delle Zes dipenda primariamente dalla proattività delle istituzioni politiche e regionali.
Si contrappongono due modelli: un approccio passivo, reattivo agli eventi, e uno attivo, proattivo e guidato da una visione strategica chiara.
Romizi ha enfatizzato l’urgenza di unire le forze tra Umbria e Marche per massimizzare i benefici derivanti dalle Zes.
Un’azione sinergica, con una pianificazione coordinata, è essenziale per evitare di disperdere le risorse e non sfruttare appieno il potenziale offerto da questa opportunità.
Forza Italia si propone come forza di supporto per le aziende e le realtà economiche locali, operando nel rispetto delle normative europee e evitando posizioni ideologiche preconcette.
Un punto focale sollevato dagli esponenti di Forza Italia è la necessità che la Giunta regionale definisca una pianificazione strategica dettagliata per l’utilizzo delle risorse provenienti dai fondi strutturali europei e nazionali.
Questa allocazione mirata e coerente delle risorse è imprescindibile per garantire che la semplificazione burocratica promessa dalle Zes si traduca in un vantaggio competitivo reale e misurabile per il tessuto produttivo locale.
La Regione deve assumere un ruolo di regia, agendo da collante tra le diverse componenti del territorio: istituzioni, associazioni di categoria e imprese.
Questo approccio integrato mira a trasformare la Zes non solo in un’area di sviluppo economico, ma anche in un motore di innovazione tecnologica, di creazione di posti di lavoro qualificati e di miglioramento della qualità della vita per i cittadini.
La sfida è dunque costruire un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, che valorizzi le specificità territoriali e promuova la crescita economica a lungo termine.








