giovedì 7 Agosto 2025
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Orsato ai Giovani Arbitri: Conquistare il Campo, Non Riceverlo

“Conquistare” il campo, non riceverlo in dono: è questo l’imperativo che Daniele Orsato, figura emblematica del fischietto italiano e attuale designatore della Can C, ha impartito ai giovani arbitri durante il raduno a Cascia.

Un monito che va ben oltre l’esortazione alla preparazione atletica e tecnica, incitando ad un approccio al gioco che sappia coniugare coraggio, competenza e una profonda responsabilità verso la giustizia sportiva.

Orsato, con la lucidità di chi ha vissuto il calcio dall’alto, ha espresso una visione chiara: il ruolo del designatore non è quello di garantire impunità o favoritismi, bensì di coltivare un ecosistema di arbitri preparati, capaci di affrontare le sfide del campo con integrità e rigore.
“Se sbagliano, è colpa mia,” ha dichiarato, ribaltando la logica del capro espiatorio e assumendosi la piena responsabilità della formazione dei suoi collaboratori.

Il percorso di Orsato, dall’arbitro internazionale al designatore, è segnato da una profonda riflessione sulla natura del suo ruolo.

Un momento cruciale si è verificato durante un volo da Francoforte, quando ha sentito l’urgenza di abbandonare il campo per dedicarsi alla trasmissione del suo sapere.
“L’arbitro Orsato muore,” ha confessato, sottolineando la necessità di lasciare spazio a una nuova generazione di fischietti, guidata dai principi fondamentali della meritocrazia e dell’equità.

La meritocrazia, infatti, è il cardine della filosofia operativa di Orsato.
La prima slide presentata ai giovani arbitri lo testimonia: solo chi dimostra competenza e comportamento impeccabile potrà aspirare a dirigere le partite di maggiore prestigio.

Questa visione, ispirata ai tempi di Agnolin, si radica in un profondo rispetto per la tradizione arbitrale e nella consapevolezza che la qualità del calcio dipende anche dalla qualità della sua gestione.

L’innovazione tecnologica, in particolare il nuovo Football Video Support (FVS), rappresenta una frontiera cruciale per il futuro dell’arbitraggio.
Grazie alla collaborazione con la FIFA e con l’ausilio di Pierluigi Collina e Massimiliano Irrati, gli allenatori avranno la possibilità di segnalare episodi controversi tramite un badge, aprendo a un dialogo costruttivo e a una revisione oggettiva delle decisioni.

Questa iniziativa, pur rappresentando una sfida complessa, è concepita come un vero e proprio gioco di squadra, volto a migliorare la precisione e l’affidabilità dell’arbitraggio.

Riflettendo sulla sua nuova vita, Orsato ha espresso il desiderio di trasmettere la sua esperienza e di vedere crescere i suoi collaboratori.
Il designatore si percepisce come un punto di riferimento, ma riconosce il valore del lavoro di squadra e l’importanza di delegare responsabilità.

“Potrebbero occuparsi loro delle designazioni,” ha affermato, sottolineando la sua volontà di concentrarsi sulla formazione e sulla preparazione dei giovani arbitri.
Infine, con un appello sentito e diretto, Orsato ha denunciato il problema della violenza che affligge i campi di provincia.

Un fenomeno che, lungi dall’essere confinato alle categorie professionistiche, si manifesta con particolare virulenza nel calcio dilettantistico.

“Pensate che quell’arbitro in campo potrebbe essere vostro figlio,” ha esortato, invitando allenatori e giocatori a una riflessione profonda e a un cambio di mentalità.

La sportività, il rispetto per le regole e la tutela degli arbitri rappresentano, a suo avviso, i pilastri fondamentali di un calcio sano e appassionante.

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