07 aprile 2025 – 01:14
Il mercato petrolifero statunitense respira finalmente un po’ di sollievo alla vigilia della riapertura dei futures sul greggio. La tensione che aveva accompagnato la chiusura delle negoziazioni per quasi tre settimane è infatti scomparsa, sostituita da un senso di incertezza e imprevedibilità legata al futuro prossimo dell’industria energetica.La decisione degli operatori di vendere in massa i contratti a termine prima della scadenza dei futures del 14 gennaio, ha infatti consentito alle società produttrici di riprendere il controllo sul prezzo del petrolio. Questo ha contribuito notevolmente ad abbassare la pressione che aveva costretto le aziende a ridurre significativamente gli investimenti.Il prezzo del greggio a New York, che si era attestato ai 62,70 dollari al barile nella sessione di ieri, ha subito un ribasso notevole, scendendo per la prima volta da aprile 2021 sotto il livello dei 60 dollari. L’obiettivo è stato raggiunto in modo netto con una riduzione del 3,26%.La prospettiva di una riduzione della domanda interna e le preoccupazioni legate al futuro dell’industria energetica hanno contribuito notevolmente ad abbassare il livello dei prezzi. La scelta degli operatori di vendere i contratti a termine prima della scadenza del 14 gennaio ha permesso alle società produttrici di ridurre la pressione e riacquistare il controllo sul prezzo del petrolio.Il futuro dell’industria energetica non è però ancora chiaro. La tensione che si è venuta a creare negli ultimi tempi potrebbe tornare in primo piano, anche se per ora sembra essersi placata. La decisione degli operatori di vendere i contratti a termine prima della scadenza del 14 gennaio ha infatti permesso alle società produttrici di ridurre la pressione e riacquistare il controllo sul prezzo del petrolio.La domanda interna è inoltre un fattore da non trascurare. La riduzione della domanda potrebbe comportare una serie di conseguenze negative per l’industria energetica, anche se sembra essersi placata la tensione degli ultimi tempi.
