Un corteo vibrante, composto da circa un centinaio di persone, ha incrociato le vie di Cuneo, esprimendo una ferma opposizione all’attuale flusso di armamenti diretti in Israele.
La mobilitazione, promossa dall’associazione “Donne in cammino per la pace”, si è configurata come una denuncia esplicita del complesso apparato economico-militare che alimenta conflitti e, in ultima analisi, che fa pagare un prezzo altissimo alla popolazione civile, in particolare ai bambini.
Il corteo, caratterizzato dallo slogan “Cessate il fuoco” sventolato su un cartello di apertura, ha percorso il viale degli Angeli, raggiungendo il Santuario, simbolo di speranza e riflessione in un contesto di crescente tensione internazionale.
Tra i partecipanti, si è distinta la consigliera regionale Giulia Marro, rappresentante di Avs, sottolineando come l’impegno per la pace non sia un’azione marginale, ma una responsabilità condivisa a livello istituzionale.
L’evento non si è limitato a una semplice manifestazione di disappunto.
Gli organizzatori hanno lanciato un appello concreto a sostegno della “Global Sumud Flotilla”, un’iniziativa coraggiosa e indipendente volta a rompere l’assedio di Gaza.
La flottiglia, composta da navi provenienti dai principali porti europei – tra cui Genova – intende portare aiuti umanitari essenziali, sfidando le restrizioni imposte e affermando il diritto alla sussistenza e alla dignità.
Questa azione, intrapresa da cittadini comuni, si inserisce in un più ampio contesto di attivismo globale che contesta le logiche di conflitto e promuove soluzioni basate sul dialogo, sulla cooperazione e sulla giustizia sociale.
Il termine “Sumud,” mutuato dal vocabolario palestinese, evoca la resilienza, la perseveranza e la determinazione di fronte all’oppressione, valori che animano l’intera iniziativa e che risuonano con forza nel cuore di chi partecipa alla mobilitazione di Cuneo.
La flottiglia non è solo un trasporto di beni materiali, ma un atto di solidarietà e un messaggio potente al mondo: il silenzio e l’indifferenza non sono più un’opzione.