Un viaggio in Croazia, nazione oggi saldamente integrata nel tessuto europeo e atlantico, si rivela un’esperienza illuminante, un testamento tangibile di come la cooperazione possa trasformare antichi dissidi in prosperità condivisa. Lontane le tensioni del passato, in particolare quelle legate alla questione di Fiume (Rijeka), città che incarna un nodo storico e culturale complesso. L’Italia e la Croazia, superate le ferite della storia, hanno costruito un modello di convivenza e collaborazione che trascende la mera diplomazia, permeando l’economia e la società.I dati economici parlano chiaro: l’interscambio commerciale è in costante crescita, sostenuto da investimenti reciproci e da una profonda consapevolezza del vantaggio competitivo derivante dall’unione. Questa crescita non è solo numerica; si manifesta in una maggiore integrazione delle filiere produttive, nella condivisione di competenze e nella creazione di opportunità di lavoro per entrambe le nazioni.Le relazioni a livello governativo, come confermano autorevoli fonti diplomatiche, si caratterizzano per un dialogo aperto e costruttivo, improntato alla fiducia reciproca e alla volontà di affrontare le sfide comuni. Lungi dall’essere un semplice formalismo, questo dialogo si traduce in accordi concreti in settori cruciali come l’energia, le infrastrutture e la sicurezza.La Croazia, strategica porta d’accesso al mercato balcanico occidentale – un’area geopolitica complessa, in evoluzione e ricca di potenzialità – si rivela per l’Italia un partner commerciale e strategico di primaria importanza. La sua posizione geografica, unita alla sua crescente stabilità politica ed economica, la rende un hub ideale per l’espansione delle imprese italiane verso un bacino di utenza vasto e in rapida crescita.Tuttavia, questa relazione positiva non deve essere percepita come scontata. Richiede un impegno costante, una capacità di ascolto e una volontà di comprendere le sensibilità e le esigenze dell’altra parte. La questione di Fiume, pur mitigata, resta un simbolo di un passato complesso e richiede un’attenzione particolare per evitare che tensioni latenti possano riemergere.Il successo di questo modello di cooperazione non è solo un beneficio per Italia e Croazia, ma rappresenta un esempio virtuoso per l’intera Europa, dimostrando come il dialogo, la comprensione reciproca e la condivisione di obiettivi comuni possano superare le divisioni storiche e costruire un futuro di prosperità e stabilità. È un messaggio di speranza e un invito a perseguire la strada della cooperazione, soprattutto in un mondo sempre più complesso e interconnesso.