Genova si appresta a decidere il proprio futuro amministrativo con un’affluenza potenziale di quasi mezzo milione di elettori. La tornata elettorale, che coinvolge sia l’elezione del sindaco che il rinnovo integrale del consiglio comunale, si configura come un crocevia di istanze e progetti per il capoluogo ligure, terreno di confronto tra visioni politiche spesso divergenti.La competizione si articola attorno a sette candidati sindaci, ognuno portatore di una proposta programmatica distinta, che riflette la complessità delle sfide che affliggono la città. Mattia Crucioli, sostenuto da “Uniti per la Costituzione”, pone l’accento sui valori costituzionali e su una governance partecipata. Raffaella Gualco, a capo di “Genova Unita”, si presenta come figura di raccordo tra diverse sensibilità civiche, promettendo un approccio pragmatico alla gestione del territorio. Antonella Marras, con “Sinistra Alternativa”, incarna un’offerta politica di opposizione, focalizzata su temi sociali e ambientali, e sulla rivendicazione di diritti.Pietro Piciocchi, candidato del centrodestra, si propone di rilanciare l’economia locale, puntando su infrastrutture e sviluppo del turismo, con una gestione efficiente delle risorse pubbliche. Cinzia Ronzitti, esponente del Partito Comunista dei Lavoratori, alza il focus sulle disuguaglianze sociali e sulla necessità di una politica del lavoro più incisiva, in difesa delle fasce più deboli. Silvia Salis, sostenuta da un’ampia coalizione di centrosinistra, mira a consolidare un progetto di città inclusiva e sostenibile, con particolare attenzione alla transizione ecologica e all’innovazione tecnologica. Infine, Francesco Toscano, con “Democrazia Sovrana Popolare”, presenta una piattaforma che si concentra sulla sovranità popolare, la difesa dell’identità locale e un’analisi critica delle politiche globali.Questa pluralità di voci e proposte evidenzia la necessità per l’elettore genovese di confrontarsi con differenti approcci alla gestione della città, che spaziano dalla riqualificazione urbana alla promozione culturale, dalla sicurezza alla sanità, dall’occupazione alla tutela dell’ambiente. L’esito di queste elezioni sarà determinante per tracciare il percorso di Genova nei prossimi anni, influenzando le scelte strategiche che ne definiranno il futuro sociale, economico e ambientale. La sfida, dunque, non è solo quella di scegliere un sindaco, ma di definire una visione condivisa per il futuro del capoluogo ligure.