L’evoluzione del panorama pensionistico italiano rivela un quadro di progressivo innalzamento dell’età media effettiva di pensionamento, fenomeno accentuato dalle recenti modifiche legislative che hanno limitato le opzioni di uscita anticipata.
I dati più recenti, provenienti dal Rapporto annuale dell’INPS, indicano un aumento di 0,6 anni tra il 2023 e il 2024, portando l’età media a 64,8 anni.
Questa variazione, apparentemente modesta, si inserisce in una tendenza decennale ben più significativa: negli ultimi trent’anni, l’età media di pensionamento è avanzata di ben sette anni, a testimonianza dell’impatto cumulativo di una serie di riforme strutturali.
Questo incremento non è uniforme tra i diversi segmenti della popolazione.
Un’analisi di genere evidenzia una disparità marcata: le donne raggiungono l’età pensionabile in media un anno e cinque mesi dopo gli uomini.
Tale divario riflette la persistenza di differenze nelle traiettorie lavorative, caratterizzate per le donne da interruzioni più frequenti dovute a responsabilità familiari, una maggiore incidenza di lavori part-time e, spesso, minori opportunità di avanzamento di carriera.
La combinazione di questi fattori incide negativamente sull’accumulo di contributi e sulla possibilità di accedere a forme di pensione anticipata, determinando, conseguentemente, una minore prestazione pensionistica.
L’analisi dei redditi pensionistici sottolinea ulteriormente le differenze tra i generi.
Il reddito medio di un uomo pensionato si attesta a 2.
142,60 euro, significativamente superiore – con un divario del 34% – rispetto alla media di 1.
594,82 euro percepita dalle donne.
Questa differenza non è semplicemente un riflesso delle disparità salariali pre-pensionamento, ma anche delle diverse tipologie contrattuali, delle carriere interrotte e delle penalizzazioni dovute all’accesso a forme pensionistiche con requisiti contributivi differenti.
Il dato complessivo, derivante dall’analisi di tutte le prestazioni pensionistiche erogate, offre un quadro articolato e complesso.
La tendenza all’innalzamento dell’età pensionabile, unitamente alle disparità di genere, solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità del sistema pensionistico e sulla necessità di politiche mirate a promuovere l’equità e a garantire un adeguato livello di protezione sociale per tutte le categorie di lavoratori.
Si rende pertanto urgente una riflessione approfondita sulle possibili misure correttive, volte a mitigare le disuguaglianze e a favorire una transizione verso un sistema pensionistico più equo e resiliente.