La Camera dei Deputati ha approvato, con voto unanime, una proposta di legge destinata a ridefinire l’accesso ai servizi bancari e a rafforzare la tutela dei diritti dei cittadini.
La misura, con 254 voti favorevoli, ora è all’attenzione del Senato per un esame congiunto e successive modifiche.
Il fulcro della proposta risiede nell’impegno formale assunto dalle istituzioni creditizie: nessuna richiesta di apertura di un conto corrente può essere respinta senza una valida e documentata motivazione.
Questa disposizione, tuttavia, è subordinata al rigoroso rispetto delle normative nazionali ed europee in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, pilastri fondamentali per la sicurezza finanziaria e la stabilità del sistema.
Qualora una banca dovesse negare l’apertura di un conto, la comunicazione al richiedente dovrà essere fornita in forma scritta e giustificata in dettaglio entro un termine di dieci giorni.
Questo requisito mira a garantire la trasparenza e a evitare negazioni arbitrarie, offrendo al cittadino la possibilità di comprendere le ragioni del diniego e, potenzialmente, di contestarle.
Un’ulteriore salvaguardia introdotta dalla legge riguarda la stabilità del rapporto contrattuale.
Le banche, con l’eccezione dei casi espressamente previsti dalla legislazione anti-riciclaggio e antiterrorismo, non potranno recedere unilateralmente da un contratto di conto corrente, né a tempo determinato né indeterminato, fintanto che il saldo del conto risulta in attivo.
Questa disposizione mira a prevenire comportamenti lesivi nei confronti dei clienti, garantendo una continuità dei servizi bancari e tutelando i risparmi dei cittadini.
L’approvazione di questa proposta legislativa, che rappresenta una conquista significativa per la tutela dei diritti dei cittadini economicamente vulnerabili, è stata accolta positivamente dalla Lega, che ne ha rivendicato l’importanza come risultato di una battaglia politica protrattasi nel tempo.
L’obiettivo è quello di assicurare a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria, la possibilità di accedere a servizi bancari essenziali, contribuendo così a promuovere l’inclusione finanziaria e a ridurre le disuguaglianze sociali.
La legge si pone come uno strumento per contrastare l’esclusione bancaria, un fenomeno che può avere conseguenze pesanti sulla vita quotidiana e sulle opportunità di sviluppo personale ed economico dei cittadini.
Il percorso legislativo ora prosegue con l’esame al Senato, dove si prevede un approfondimento delle disposizioni e un’eventuale revisione in vista della definitiva approvazione.