martedì 16 Settembre 2025
27.3 C
Rome

Bambini al fronte: l’appello di Mattarella contro la denutrizione.

La persistente realtà della denutrizione e della fame, con il loro carico di sofferenze e conseguenze devastanti, impone una profonda riflessione collettiva, un risveglio delle coscienze globali.
Oltre a richiedere un’azione immediata, questa situazione mette a dura prova i fondamenti della cooperazione internazionale, esigendo una rinnovata e sentita adesione ai principi di solidarietà e umanità.

Nel contesto del prestigioso premio Roberto Burgio, figura cardine della pediatria contemporanea, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sollevato con forza un’emergenza silenziosa e dolorosa: la condizione dei bambini vittime di conflitti armati.

La sua denuncia, vivida e incisiva, abbraccia un ampio spettro di crisi umanitarie, dal Sudan lacerato da guerre civili all’Ucraina martoriata dall’aggressione, fino a proiettare un faro particolarmente intenso sulla tragica situazione dei bambini di Gaza.

Il dramma che si consuma in Gaza è emblematico di un problema più ampio: la violazione dei diritti fondamentali dell’infanzia in contesti di guerra.

La denutrizione, frutto di restrizioni all’accesso agli aiuti umanitari, rappresenta una minaccia diretta alla sopravvivenza dei più piccoli, compromettendone lo sviluppo fisico e cognitivo.

Ma al di là della mera carenza di cibo, si assiste a un deprivo di sicurezza, di protezione, di prospettive di futuro.

I bambini sono esposti alla violenza, alla perdita dei genitori, alla separazione dalle loro case e comunità.
La denuncia del Presidente Mattarella non si limita a stigmatizzare le responsabilità dirette dei belligeranti, ma invita a una riflessione più ampia sulle cause profonde di questi conflitti, spesso intrecciate con dinamiche geopolitiche, disuguaglianze economiche e instabilità politica.
La fame e la denutrizione infantile sono sintomi di un sistema globale che, nonostante i progressi compiuti, continua a lasciare indietro milioni di bambini, negando loro il diritto di crescere sani, istruiti e protetti.

È necessario un impegno concreto e coordinato a livello internazionale, che coinvolga governi, organizzazioni umanitarie, società civile e settore privato.

Questo impegno deve tradursi in aiuti finanziari, supporto logistico, protezione legale e interventi di prevenzione e mitigazione del rischio.
Ma soprattutto, è fondamentale promuovere un cambiamento culturale, che ponga al centro i diritti dell’infanzia e che condanni ogni forma di violenza e sfruttamento dei bambini in contesti di conflitto.
Il silenzio e l’indifferenza non sono opzioni.

La voce del Presidente Mattarella è un appello urgente a non dimenticare i bambini del mondo, custodi fragili del futuro.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -