La Banca Centrale Europea (BCE) esprime riserve significative in merito a una recente proposta di disposizione avanzata dalle autorità italiane, sollevando interrogativi di natura procedurale e, soprattutto, di potenziale impatto sull’autonomia operativa della Banca d’Italia.
La preoccupazione primaria risiede nella mancanza di una definizione esplicita e trasparente degli obiettivi che la proposta si prefigge di raggiungere.
Tale opacità concettuale rende difficile, se non impossibile, per la BCE valutare appieno le implicazioni della disposizione stessa.
L’autonomia della Banca d’Italia, come garante della stabilità monetaria e finanziaria all’interno del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), è un principio cardine sancito dal Trattato.
La BCE, in qualità di supervisore del SEBC, ha il dovere di vigilare affinché le singole banche centrali nazionali, inclusa la Banca d’Italia, possano esercitare i propri compiti fondamentali in maniera indipendente, senza indebite interferenze o direttive esterne.
L’assenza di una motivazione chiara e dettagliata della proposta di disposizione solleva il sospetto che questa possa, inavvertitamente o meno, limitare l’esercizio di tali prerogative essenziali.
La BCE, pertanto, non può ignorare il rischio che l’implementazione della disposizione, nella sua forma attuale, possa compromettere l’integrità e l’efficacia delle funzioni svolte dalla Banca d’Italia nel quadro del SEBC.
La trasparenza e la comprensibilità delle decisioni che impattano sul funzionamento del SEBC sono elementi imprescindibili per garantire la fiducia dei mercati, degli operatori economici e dei cittadini europei.
Una proposta di disposizione che non riesce a fornire una chiara giustificazione dei suoi fini rischia di generare incertezza e di minare la credibilità dell’intero sistema.
Di conseguenza, la BCE raccomanda vivamente alle autorità italiane di procedere a una revisione accurata e approfondita della proposta di disposizione, con l’obiettivo di fornire una spiegazione esauriente delle sue finalità e dei benefici attesi.
Tale revisione dovrebbe tenere conto delle implicazioni per l’indipendenza operativa della Banca d’Italia e per il corretto funzionamento del SEBC, garantendo che la proposta sia pienamente coerente con gli obblighi derivanti dal Trattato e con i principi fondamentali che regolano la politica monetaria europea.
La collaborazione e il dialogo costruttivo tra le autorità italiane e la BCE sono essenziali per superare le attuali perplessità e per trovare una soluzione che preservi l’equilibrio e l’efficacia del sistema.





