La recente conclusione della competizione elettorale nelle Marche, con l’affermazione del candidato meloniano Francesco Acquaroli, sembra aver innescato una sorta di convergenza paradossale nel panorama politico calabrese.
I leader dei due schieramenti principali, tradizionalmente avversari, si sono ritrovati, in un contesto di apparente distacco formale, a condividere lo stesso volo diretto a Lamezia Terme, preludio a giornate di intensa attività elettorale sul territorio.
L’occasione ha offerto un inusuale, seppur breve, incontro tra figure di spicco come Giorgia Meloni, accompagnata da Antonio Tajani, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, un momento di “cortesia istituzionale”, come definito dagli apparati di entrambe le parti, che ha eclissato, almeno in apparenza, le aspre divergenze programmatiche e ideologiche che caratterizzano il loro confronto politico.
Anche Angelo Bonelli, leader dei Verdi, ha trovato spazio a bordo, affiancato dal compagno di partito Nicola Fratoianni, amplificando la sensazione di un’implicita tregua formale.
La presenza di figure così rilevanti in contemporanea, in una regione cruciale come la Calabria, sottolinea l’importanza strategica del voto, e la necessità per entrambi gli schieramenti di mobilitare ogni risorsa disponibile.
L’incontro a Lamezia Terme, dove la Presidente del Consiglio è attesa con il coordinamento del centrodestra – comprendente figure come Matteo Salvini, Maurizio Lupi e Antonio De Poli – rappresenta un momento chiave per la campagna a sostegno del governatore uscente e candidato alla riconferma, Roberto Occhiuto.
Parallelamente, a Crotone, Elly Schlein si prepara a condividere il palco con Pierluigi Bersani, in un’azione volta a galvanizzare le forze a sostegno di Pasquale Tridico, l’aspirante governatore del centrosinistra.
Fratoianni, invece, concentrerà i suoi sforzi a Catanzaro, mentre Bonelli sarà a Paola, contribuendo a diffondere il messaggio della coalizione di centrosinistra in diverse aree della regione.
Questo affollamento di leader politici in Calabria evoca interrogativi sulla natura stessa della competizione elettorale, sulla necessità di un confronto più profondo e costruttivo, al di là delle apparenze di cordialità formale.
La campagna in corso si configura come un banco di prova per la capacità dei leader di ascoltare le istanze del territorio, di proporre soluzioni concrete ai problemi che affliggono la regione, e di riconquistare la fiducia dei cittadini, al di là delle logiche di partito e delle strategie di comunicazione più consolidate.
Il risultato del voto calabrese si preannuncia, dunque, non solo un verdetto politico, ma anche un indicatore del futuro del Paese.