domenica 7 Settembre 2025
16.7 C
Rome

Chiamata dal Quirinale: il Presidente Mattarella e il fondatore di PizzAut

Un’onda di emozione inattesa, un frammento di storia personale tessuto con fili di impegno sociale e di profonda stima, si è riversata nella mia esistenza ieri.
Mentre mi trovavo nel cuore pulsante dei Paddock del Gran Premio di Monza, immerso nell’attività che anima PizzAut, un’organizzazione da me fondata e dedicata all’inclusione di ragazzi con autismo, lo sguardo è stato catturato da un numero romano che lampeggiava sullo schermo del telefono.

Un prefisso 06, un segnale inequivocabile, che ha generato un istante di sospensione.

La voce che mi ha risposto, pacata e solenne, ha comunicato un messaggio che ha scosso le fondamenta della mia quotidianità: “Il Quirinale, rimanga in linea.

Il Presidente della Repubblica desidera parlare con lei.
” L’iniziale perplessità, quasi un’incrinatura di incredulità, si è dissolta rapidamente quando, inconfondibile, la voce del Presidente Sergio Mattarella ha rotto il silenzio, chiedendomi semplicemente: “Come sta, Acampora?”.
Questo episodio, che ho voluto condividere attraverso un post su Facebook, non è semplicemente un aneddoto.
Rappresenta un riconoscimento del valore del lavoro che PizzAut svolge, un’associazione nata dalla volontà di creare opportunità concrete per i ragazzi con autismo, affinché possano esprimere il proprio potenziale, sviluppare competenze e integrarsi attivamente nella società.

L’incontro, seppur telefonico, con il Presidente Mattarella, custode della Costituzione e garante dei valori repubblicani, mi ha profondamente commosso e rafforzato nella convinzione che l’impegno per l’inclusione sociale, per la fragilità e per la costruzione di un futuro più equo, sia un dovere civico imprescindibile.

Questo gesto di attenzione, al di là dell’onore personale che mi ha conferito, sottolinea l’importanza di guardare alle periferie dell’attenzione comune, di ascoltare le voci che spesso non vengono sentite, e di offrire sostegno a chi si impegna con dedizione e passione per il bene della collettività.
È un invito a non dimenticare che ogni persona, indipendentemente dalle sue condizioni o difficoltà, merita rispetto, opportunità e la possibilità di realizzare il proprio percorso di vita.

Un momento, un numero, una voce che risuonano come un monito e un incoraggiamento a perseguire con ancora maggiore determinazione il sogno di un’Italia più inclusiva e accogliente per tutti.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -